"Avere garanzia di accesso alle cure palliative è un diritto fondamentale che attiene alla dignità della persona, alla qualità della vita, alla libertà dalla sofferenza. L'Italia per prima in Europa si è dotata di uno strumento normativo (la legge-quadro 38/2010) per riconoscere il diritto alla misurazione e al trattamento del dolore, alla presa in carico delle sofferenze di paziente e familiari, alla formazione dei professionisti e a un'organizzazione di reti cliniche. Ma la situazione oggi in Italia non è all'altezza di questo primato. Fortissime disuguaglianze permangono tra Nord e Sud Italia nell'offerta e nell'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, per gli adulti e ancora di più per i minori. Soltanto una persona su 3 che ne avrebbero bisogno riceve cure palliative adeguate e la percentuale scende al 15% tra i minori. Un quadro a macchia di leopardo anche per quanto riguarda i piani di potenziamento delle Regioni. La situazione non è migliore se si guarda alle strutture dedicate, ai servizi per le famiglie, alla formazione del personale e alla disponibilità dei farmaci. Secondo gli esperti del settore servirebbero oltre 6 mld per garantire adeguate cure palliative a tutte le persone che ne avrebbero diritto. Di fronte a questi numeri, ancora più risibili appaiono gli stanziamenti previsti dalla legge di bilancio 2026 dal governo Meloni che continua con i trucchi contabili, giocando sulla carne viva di oltre due milioni di italiane e italiani, molti minori, che convivono quotidianamente col dolore, con una qualità della vita indegna di un Paese civile. In questo quadro è inaccettabile che la destra usi strumentalmente il tema delle cure palliative per negare una legge giusta sul fine vita, che riconosca ai malati il diritto all'autodeterminazione e alla scelta sul proprio corpo. Non ci può essere gerarchia tra i diritti fondamentali e il PD è e resterà accanto a chi soffre, alle associazioni che ogni giorno si battono a difesa della dignità dei pazienti e a sostegno delle famiglie. Chiediamo al governo di aprire un reale confronto con le opposizioni, a partire dalla legge di bilancio". Così Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria nazionale del Partito democratico.