"Le notizie che arrivano dalla Sicilia sono gravissime e restituiscono un quadro di degrado politico e amministrativo inaccettabile". Lo dice Anthony Barbagallo, capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera e segretario dem nell'isola, commentando l'inchiesta della Procura di Palermo che ha chiesto gli arresti domiciliari per 18 persone, tra cui l'ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro, con accuse di associazione a delinquere, turbativa d'asta e corruzione. "Ancora una volta emergono dirigenti e funzionari pubblici asserviti a un disegno criminoso, pronti a fornire in anticipo informazioni sui bandi per favorire le imprese amiche e sistemare concorsi o appalti su misura - aggiunge - È un sistema marcio che si regge sull'intreccio tra politica e affari, con logiche clientelari e spartitorie che paralizzano la Sicilia. Dentro questa dinamica c'è anche il cosiddetto sistema delle 'mance e mancette', di cui il presidente Schifani si è fatto garante per tenere insieme una maggioranza divisa. Una pratica che ha svuotato di serietà e di credibilità l'azione di governo regionale. Schifani non è riuscito a ripristinare un sistema degno di una Regione che merita riscatto: il suo tempo è finito". "Il presidente - conclude Barbagallo - deve avere il coraggio di fare un passo indietro e restituire la parola ai siciliani. Abbiamo lanciato un grande progetto d'accordo d'intesa con il campo progressista, ma anche con la società civile. Occorre costruire un'alternativa, soprattutto un'alternativa che deve essere nel metodo perché la stagione in cui si decidono i direttori generali della sanità e gli altri posti apicali nelle cene nei pranzi deve finire. Noi, se andiamo al governo, sceglieremo i migliori per riscattare la Sicilia dagli ultimi posti in tutte le classifiche"