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Borghetti: non posso che ringraziare chi ha aiutato a diffondere l'appello

13 Ottobre 2025

Derubato di oltre 400 spartiti musicali, ha lanciato un appello sui social. I malviventi non gli hanno risposto, ma il lieto fine è arrivato lo stesso, in meno di 24 ore. Carlo Borghetti, 57 anni, consigliere regionale Pd, è laureato in Ingegneria, ma è anche un maestro d’organo: si è diplomato in organo e composizione organistica al Conservatorio di Bergamo. Anche se l’impegno politico lo ha costretto a diradare l’attività concertistica, ogni domenica, da quando ha 14 anni, suona alla messa della chiesa di San Giovanni Battista di Rho, dove vive, eseguendo i canti liturgici che ogni giovedì ha raccolto, scritti o trascritti da suo pugno.

Quando, sabato sera, si è accorto che gli avevano rubato, al rientro da una funzione all’Abbazia di Chiaravalle, un’enorme borsa di cuoio in cui teneva 400 spartiti, ha pensato che fosse un segno del destino. «Avevo suonato all’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università dell’Insubria – racconta – poi alla cerimonia dell’Ordine degli ingegneri di Varese, e sabato sera l’ultimo servizio liturgico all’Abbazia. Ho lasciato la borsa in auto, in via San Gregorio, e quando sono tornato non c’era più. Mi è preso un colpo. Dentro c’era la mia vita. Oltre agli spartiti, anche i miei appunti e le raccolte di 40 anni di musica».

Borghetti non si è perso d’animo: «Mi sono detto: non posso chiudere così la mia storia d’organista». E ha pubblicato l’appello su Facebook: «Mi hanno rubato dall’auto una borsa con oltre 400 spartiti. Se qualcuno li trovasse, sono un pezzo di cuore: trovandoli in un prato o in un cassonetto, per favore, mi contatti».

I messaggi di solidarietà sono arrivati da ogni parte. «Ne è nato un tam tam incredibile – racconta – tra amici e musicisti. Mi hanno scritto anche dall’estero, da Vienna e da Monaco».

E poi il colpo di scena: domenica pomeriggio lo chiama Alessandro D’Avolio, ex sindaco di Rozzano: «Carlo, credo di aver trovato la tua borsa».

«Non ci credevo – dice Borghetti – era la mia. L’ha vista in un prato e ha avuto l’intuizione di aprirla: dentro c’erano tutti i miei spartiti».

E così, il giorno dopo, la borsa è tornata a casa. «Mi sembrava impossibile, ma è stato davvero un miracolo. È incredibile la potenza dei social quando diventano uno strumento di solidarietà».

Borghetti ha raccontato che suona l’organo da sempre, «anche in una cattedrale a Milwaukee, negli Stati Uniti. Mi sono diplomato al Conservatorio mentre studiavo ingegneria, poi il lavoro e la politica mi hanno assorbito, ma ho continuato la mia attività di organista liturgico».

Passato il momento di sconforto, Borghetti dice a sua moglie Maria Rita Vergani, vicesindaca di Rho: «E se lanciassi un appello su Facebook?». E così si rivolge ai lettori: «Per voi sono 400 pezzi di carta, per me sono un pezzo di cuore: trovandoli in un prato o in un cassonetto, per favore, mi contatti».

Domenica pomeriggio è arrivata la chiamata di Alessandro D’Avolio, ex sindaco di Rozzano: «Li ho trovati!».

Borghetti: «Mi sono commosso. Non posso che ringraziare lui e tutti quelli che mi hanno aiutato a diffondere l’appello».


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