"Ancora una volta la presidente Meloni dal palco di Rimini ha parlato di sanità rivendicando un 'investimento record'. Ma dove vive? Ha fatto un giro nei Pronto Soccorso italiani? Ha parlato con le famiglie alle prese con malattie croniche gravi e condizioni di non autosufficienza? Ha incontrato i lavoratori dei servizi pubblici per ascoltare dalla loro voce i problemi di professionisti pagati poco e costretti a non fare le ferie per carenze di personale? Ha sentito i Sindaci delle aree interne che non riescono più a trovare neppure i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta? La spesa sanitaria nel nostro Paese in rapporto al Pil è ai minimi storici degli ultimi quindici anni e il trend disegnato dal suo Esecutivo non lascia presagire nessuna inversione di rotta". Lo dichiara Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria nazionale del Pd. "In quasi tre anni il Governo non è riuscito ad impostare nessuna riforma, non ha realizzato nessuna riorganizzazione del rapporto tra ospedale e territorio attraverso l'attuazione della nuova rete della medicina di prossimità finanziata dal PNRR, non ha dato nessuna risposta ai problemi del personale al cui rinnovo dei contratti si sono state destinate briciole", spiega Sereni. E, mentre le Regioni più efficienti e virtuose debbono investire risorse proprie per garantire cure di qualità, aumentano le diseguaglianze territoriali e sociali e troppi italiani sono costretti a rivolgersi alla sanità privata o a rinunciare alle cure. Per non citare le ambiguità della sua maggioranza su un tema delicato e cruciale come i vaccini, tema sul quale abbiamo ascoltato il suo assordante silenzio. Presidente Meloni, con la salute non si scherza e gli italiani sanno vedere la realtà al di là della vostra propaganda. Il SSN è una grande infrastruttura di equità e inclusione sociale, c'è bisogno davvero di un rilancio e di un investimento straordinario. Non possiamo permettervi di smantellarlo favorendo una privatizzazione strisciante, vi aspettiamo all'appuntamento della prossima legge di Bilancio", conclude.