Mentre il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini e la premier Meloni celebrano l'approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina da parte del CIPESS come una “giornata storica”, la realtà racconta ben altro. Non c’è nulla di storico, se non lo spreco colossale che questo intervento rappresenta.
Un’opera da quasi 15 miliardi di euro. Quanto la spesa farmaceutica delle Regioni, le risorse del Pnrr per la sanità pubblica, i costi per risanare il buco delle pensioni della pubblica amministrazione; ma anche la decarbonizzazione dell'economia italiana, o il sistema di deduzioni e detrazioni fiscali per l’industria italiana. Ecco quanto costerà il Ponte sullo Stretto che collegherà la Calabria alla Sicilia, l’impuntatura e il giocattolo elettorale del ministro Matteo Salvini.
Quasi 15 miliardi di euro per un’infrastruttura che andrà a stravolgere l’ecosistema di interi territori e la vita di molti quartieri colpiti da violenti espropri per diversi chilometri quadrati. Oltre alla costruzione del ponte in senso stretto, il progetto prevede oltre 40 chilometri di raccordi stradali e ferroviari per connettere l’infrastruttura. Il tutto a rischio altissimo di infrazioni comunitarie e in violazione di prescrizioni ambientali che ci si ostina a ignorare o ad aggirare.
Intanto si continua a illudere chi chiede da sempre un Sud più moderno e integrato, dotato delle infrastrutture fondamentali che davvero servono come le ferrovie e gli acquedotti, dove i giovani possano decidere di rimanere a vivere e lavorare.