"Oggi ricordiamo il sacrificio del procuratore Gaetano Costa ucciso da cosa nostra nell'estate di 45 anni fa. Il procuratore Costa, che aveva già avviato numerose inchieste sulla mafia, fu protagonista di un vero atto di coraggio, rivoluzionario in quell'epoca: ha compiuto il suo dovere fino in fondo, firmando i mandati di catturi che altri suoi colleghi non vollero sottoscrivere. Gaetano Costa era un magistrato indipendente, equilibrato e profondo conoscitore delle dinamiche mafiose. Per questo fu ucciso, un altro delitto eccellente purtroppo senza colpevole". Lo dice il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, nel 45° anniversario dell'omicidio del procuratore capo di Palermo, Gaetano Costa. Questo pomeriggio una delegazione del Pd siciliano presenzierà alla cerimonia ai piedi della lapide, in via Cavour a Palermo, eretta sul luogo dell'omicidio. "Oggi ricordiamo anche un grande investigatore, strettissimo collaboratore del giudice Falcone con cui contribuì alle indagini per il maxi processo, il vice questore Ninni Cassarà - aggiunge - e l'agente Roberto Antiochia, barbaramente assassinati per mano mafiosa il 6 agosto del 1985".