Nel mercato del lavoro italiano, il part-time è ancora troppo spesso una trappola più che un’opportunità, soprattutto per le donne.

13,7% delle donne lavora in part-time involontario, senza alternative.

Nella fascia 25-34 anni, oltre il 40% delle madri lavora a tempo parziale.

Più del 50% delle lavoratrici part-time guadagna meno di 8.000 € lordi all’anno.

Una condizione che non garantisce né autonomia economica né futuro previdenziale.
La nostra proposta di legge – a prima firma Susanna Camusso – interviene su questo nodo:

Garantisce la reversibilità del contratto part-time

Abolisce clausole elastiche e abusi orari

Premia il diritto a un tempo di vita pieno

Combatte il lavoro grigio e lo sfruttamento

Collega il part-time ai diritti previdenziali