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Lorenzin: ora una stretta sul fumo e più risorse alla salute

27 Maggio 2025

"Dopo la legge Sirchia del 2003 e il decreto del 2015 sul fumo passivo, per la salute di tutti è il momento di una terza stretta sul tabacco". A lanciare l'appello, in vista del No tobacco day, è la senatrice Beatrice Lorenzin (Pd), membro della Commissione Bilancio del Senato ed ex ministra della Salute. "Chiediamo che il tabacco venga tassato di più e che le maggiori entrate siano vincolate ad uno scopo: tutelare la salute. I proventi, - afferma Lorenzin all'ANSA - devono essere destinate alla sanità pubblica e alla cura dei malati di cancro e al supporto di coloro che vogliono smettere". Da ministra, Lorenzin ha legato il suo nome all'introduzione di misure come il divieto di fumo in auto in presenza di minori e donne incinte e il divieto di fumare nei pressi di scuole e ospedali. "All'epoca, fui criticata - ricorda - ma ricevetti anche lettere di bambini che mi ringraziavano". Già allora la senatrice pd sosteneva anche la proposta degli oncologi di una tassa 'di scopo' sulle sigarette, i cui proventi fossero vincolati all'acquisto di farmaci oncologici e alle campagne di prevenzione contro il fumo. "Ogni anno - spiega - presento in legge di bilancio un emendamento con questo obiettivo, che raccoglie consensi trasversali tra le forze politiche. Ma puntualmente viene respinto dal governo. Auspico che l'attuale ministro della Salute, Orazio Schillaci, voglia legare il suo nome a una nuova svolta antifumo, che introduca un intervento fiscale". Queste iniziative, precisa, "hanno sempre trovato l'ostacolo del ministero dell'Economia e delle Finanze, che teme una riduzione del gettito fiscale legato alla diminuzione dei fumatori. Ma è un atteggiamento miope, che ignora l'impatto sanitario e sociale del fumo. Dovremmo invece vedere la riduzione del numero di fumatori come una vittoria, non come un danno per le casse dello Stato". Quanto alle politiche antifumo oggi attuate, secondo Lorenzin, mostrano luci e ombre: "la legge Sirchia è stata rivoluzionaria, ma mancano campagne mirate e costanti, su tutte le piattaforme, per scoraggiare il fumo. Nei film, nelle serie, sui social, la sigaretta è tornata a essere 'cool'. Dobbiamo aumentare la consapevolezza del rischio, a partire dai più giovani".


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