"Oggi ricordiamo Pio La Torre e lo facciamo partendo dall'attualità del suo pensiero politico e delle sue battaglie che sono ancora oggi tremendamente attuali. Tre in particolare: la lotta alla mafia, il tema della pace e il al contrasto alle diseguaglianze. Lo sforzo della politica è quello di raccontare l'impegno di Pio La Torre alle giovani generazioni, agli studenti. Perchè abbiamo bisogno di esempi da seguire in un tempo difficile come quello che stiamo vivendo". Lo ha detto questa mattina il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony BARBAGALLO, intervenendo in via Li Muli a Palermo, alla cerimonia in ricordo di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo, nel giorno del 43esimo anniversario dell'omicidio commesso dalla mafia. "E' gravissima quest'anno - afferma BARBAGALLO - l'assenza del governo regionale e di un rappresentante istituzionale dell'Ars. Il ricordo di La Torre e Di Salvo è un momento che riguarda tutti i siciliani e non può essere strumentalizzato né tantomeno dimenticato". Presenti stamane, tra gli altri, oltre al vicesindaco Fabrizio Ferrandelli; il prefetto Massimo Mariani; il questore Maurizio Calvino; i vertici provinciali di carabinieri e guardia di finanza; il presidente della commissione regionale antimafia, Antonello Cracolici; il commissario per il congresso Nico Stumpo; il capogruppo Pd all'Ars Michele Catanzaro e i deputati regionali Pd Valentina Chinnici, Mario Giambona e Dario Safina; il vice segretario provinciale Sergio Martorana; il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo; Franco La Torre, figlio di Pio; Emilio Miceli, presidente del Centro Pio La Torre; i componenti della segreteria regionale Alfredo Rizzo, Cleo Li Calzi e Daniele Vella; l'ex presidente del Senato Piero Grasso e l'eurodeputato ed ex sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. "Oggi non vogliamo ricordiamo solo l'assassinio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, che - dice Sergio Lima, componente della segreteria regionale e dell'Assemblea nazionale del Pd - era molto di più dell'autista, come frettolosamente viene citato. Vogliamo ricordare soprattutto le loro vite. L'impegno e le lotte che hanno segnato le loro esistenze e che sono la ragione della loro morte per mano mafiosa. Ricordarne le azioni è - conclude - il modo migliore per ringraziarli e rendergli doveroso omaggio".