"Quarantadue anni fa Cosa nostra trucido' il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa con sua moglie, Emanuela Setti Carraro. Sotto il piombo dei Kalashnikov corleonesi mori' anche l'agente di scorta Domenico Russo. Qualcuno quel giorno triste scrisse 'qui muore la speranza dei palermitani onesti'. Il 3 settembre 1982 e' invece l'inizio del risveglio delle coscienze di tanti, troppi, palermitani e siciliani fino a quel momento distratti e assopiti". Lo dice il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, nel 42esimo anniversario dell'omicidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell'agente di scorta, Domenico Russo. "Il lavoro da fare per sconfiggere cosa nostra e' ancora molto. Ma - prosegue - grazie all'impegno di magistrati e forze dell'ordine l'ala militare della mafia e' stata sconfitta. Resta ancora la mentalita' mafiosa e la capacita' di cosa nostra di di infiltrarsi nei gangli della societa' civile e la continua penetrazione della pubblica amministrazione. E' su questo fronte che occorre innalzare il livello di contrasto per recidere le radici della mala pianta mafiosa".