L'appello degli scienziati guidati dal premio Nobel Giorgio Parisi fa chiarezza su una situazione che il governo tende a coprire, ma di cui i dati sono noti. Sono nove milioni gli italiani che già adesso per curarsi hanno contratto un debito di un miliardo di euro, il Sistema sanitario nazionale è al collasso, con meno ospedali, meno medici e infermieri e più anziani, lunghe lista d'attesa per accertamenti e cure, una spesa molto inferiore a quella di altri grandi paesi europei. E' vero che la crisi è cominciata molto tempo fa, ma è altrettanto vero che durante il Covid, con il centrosinistra al governo e poi con l'Esecutivo Draghi, era stata invertita la marcia. L'obiettivo deve rimanere una spesa del 7% del Pil". Lo dice la senatrice Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo del Pd. "O si capisce che la sanità è una priorità e si fanno scelte chiare per la sostenibilità economica del Fondo sanitario nazionale e le riforme necessarie per il personale e la medicina del territorio - conclude Lorenzin - oppure le diseguaglianze diventeranno sempre più drammatiche, sancendo il collasso definitivo della sanità pubblica per come la conosciamo