"Nel mondo abbiamo tante emergenze: la pandemia, l'emergenza climatica, i conflitti, la guerra in Europa, l'instabilita' finanziaria e dei flussi commerciali, l'insicurezza alimentare che si aggrava con l'aggressione russa all'Ucraina. Tutto questo rende la cooperazione allo sviluppo quanto mai cruciale" ed "e' uno degli obiettivi di questa conferenza" Co-opera 2022. "Questo messaggio e' passato, che c'e' bisogno di piu' cooperazione allo sviluppo perche' abbiamo problemi piu' grandi. Proprio ora che dobbiamo confrontarci con emergenze drammatiche come la guerra, non ci possiamo rassegnare, dobbiamo rilanciare, essere piu' ambiziosi e coraggiosi".
Lo ha detto la viceministra degli Esteri Marina Sereni nel suo intervento di conclusione della seconda conferenza nazionale della cooperazione allo sviluppo Co-opera 2022. "La visione e' questa: il mondo e' attraversato da troppe tensioni e disuguaglianze e abbiamo uno strumento potente che e' la cooperazione per rispondere, e per essere tutti piu' sicuri. Penso che sia un patrimonio comune l'idea della sicurezza che guarda allo sviluppo umano, alla persona, al pianeta e non guarda solo alla dimensione della difesa che pure esiste ovviamente", ha sottolineato la viceministra, che si e' detta "soddisfatta" della due giorni.
"Insieme abbiamo fatto un lavoro straordinariamente importante. Abbiamo bisogno di far conoscere la cooperazione italiana nelle sue diverse articolazioni e di un confronto che ci consente di vedere i passi avanti e le lacune da affrontare" in questo ambito. Durante la conferenza e' stato ricordato che le radici della cooperazione allo sviluppo italiana "sono antiche, nascono dal Secondo Dopoguerra con principali correnti del nostro Paese, cattolica socialista e laica, dalla dimensione popolare della politica di allora", e "quella spinta alla solidarieta' ha una radice democratica, partecipativa e popolare" che "noi dobbiamo sapere ravvivare" che "ci permette di creare reazioni solide e durature con i nostri partner degli altri Paesi", ha riferito Sereni. Riflettendo sulla legge 125 del 2014, la viceministra ha affermato che lo strumento normativo "mostra ancora una sua sostanziale validita' dopo 8 anni" e "se guardiamo a quanto fatto finora, l'impianto resta confermato" e "ci stiamo dotando di strumenti, indirizzi e linee guida che consentano a questo lavoro di partenariato di darci una concretezza attraverso la quale continuare a lavorare". Tra i temi del futuro, è emerso in modo fondamentale quello delle risorse per la cooperazione, e con Co-opera 2022 "abbiamo resuscitato il tema dello 0,70", l'impegno a raggiungere l'obiettivo dello 0,70 per cento del Pil alla cooperazione allo sviluppo. "E' un obiettivo che l'Italia mantiene e dobbiamo trovare la strada per raggiungerlo" anche se "il percorso da fare e' lungo, dallo 0,28% (attuale) allo 0,70% sono tanti miliardi di euro".