"Basta particolari raccapriccianti sulla morte della piccola uccisa a Catania". Questa la dichiarazione dell'avvocato Iside Castagnola del Comitato media e minori del ministero dello Sviluppo economico. "Non spettacolarizzare il dolore- continua- è uno dei doveri deontologici del mondo informazione richiamato dalla Carta di Treviso. Non serve sapere quante coltellate o in quale parte del corpo è stata colpita la piccola, ne' vedere la buca scavata per seppellirla. Dovrebbe esistere un'etica dell'informazione che va oltre l'audience per tutelare non solo la memoria della vittima ma anche le migliaia di bambini che vengono turbati nell'integrità psicofisica del rapporto familiare.
La carta di Treviso- spiega ancora- specificatamente all'articolo 8, richiama la tutela della memoria dei minori vittime di reato". Il Codice di autoregolamentazione tv e minori, invece, "prevede- ricorda l'esponente del Comitato- per i programmi di informazione che le imprese televisive si impegnano a far sì che si eviti la trasmissione di immagini di violenza che non siano effettivamente necessarie alla comprensione delle notizie". Inoltre, davanti a "sequenze particolarmente crude o brutali o scene che comunque possano creare turbamento, il giornalista televisivo avviserà gli spettatori che le notizie, le immagini e le parole che verranno trasmesse non sono adatte ai minori". Quindi, per evitare queste continue violazioni delle Carte deontologiche, "le imprese televisive, con particolare riferimento ai programmi di informazione in diretta, si impegnino sempre di più- conclude l'avvocato Iside Castagnola- ad attivare specifici e qualificati corsi di formazione per sensibilizzare non solo i giornalisti, ma anche i tecnici dell'informazione televisiva".