"I margini per una via di uscita diplomatica sono molto stretti, sulla base di quello che ha detto Putin. Certo, è positivo che sia stato messo in programma un terzo incontro tra le delegazioni, ma le speranze sono molto ridotte. La tregua per i corridoi umanitari inquieta e preoccupa, perché significa voler fare uscire chi vuole uscire e poi attaccare con ancora più violenza. Le parole di Putin, d'altronde, lasciano pochi dubbi". Lo afferma nel corso di un'intervista a Radio Immagina (audio) il presidente della commissione Esteri della Camera Piero Fassino.
"In compenso - aggiunge il deputato del Pd - cominciano ad esserci incrinature dentro l'establishment russo. Uno dei massimi dirigenti di Gazprom ha detto che la guerra è un disastro. Dentro la classe dirigente c'è un sentimento di non condivisione delle scelte di Putin. Cosa significa questo? Nessuno lo sa, ma certamente il consenso interno verso questa iniziativa di guerra è debole. Al contrario la società ucraina è compatta al cento per cento. Comunque vada a finire - conclude Fassino - si è radicato nella società ucraina un grandissimo sentimento di ostilità verso i russi. Se è vero, come dice Putin, che russi e ucraini sono un solo popolo, allora questo popolo lui l'ha fratturato per sempre".
Fassino: Dalla parte dell'Ucraina
Ucraina, Fassino: Putin dimostra di non credere nel dialogo. Ma dobbiamo insistere