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Ucraina, Fassino: L’Italia è unita, Putin si e' isolato da solo - intervista de La Stampa

02 Marzo 2022

Sul voto partiti responsabili: il Cremlino ha aggredito, stracciato accordi e ferito l'Occidente.

Ucraina: Fassino, Italia compatta. Mosca si e' isolata da sola
"Devo dire che in tutte le forze politiche - sia di maggioranza che di opposizione - e' prevalso un senso di responsabilita' e" devo dire "che il testo finale approvato dal Parlamento e' poco dissimile dal testo iniziale da me proposto ai partiti. Poi naturalmente ciascuno ha concorso con proposte, che io ho raccolto. Ma l'impianto e' stato condiviso fin dall'inizio: abbiamo voluto una risoluzione in cui tutti si potessero riconoscere e che trasmettesse agli italiani e agli ucraini un'immagine di compattezza e unita'. Un documento coerente con l'appello alla coesione e alla responsabilita' che Draghi aveva fatto alla politica italiana". Cosi' il presidente della commissione Esteri della Camera Piero Fassino, in un'intervista alla 'Stampa'. "Il punto su cui c'e' stata maggiore discussione" e' il passaggio sull'invio di armi all'Ucraina ma e' prevalsa la consapevolezza che, per quanto siano dure e aspre le sanzioni, nel momento in cui c'e' un offensiva militare devi sostenere gli ucraini anche nella loro resistenza armata. E vorrei sottolineare che la nostra scelta e' di fornire apparati per la difesa dell'Ucraina, non per aggredire la Russia. Una scelta che si basa sullo statuto delle Nazioni Unite, che all'articolo 51 prevede il diritto alla legittima difesa di uno stato aggredito e il diritto di sostenerlo", sottolinea. "Dobbiamo lasciar massacrare gli ucraini? L'alternativa e' questa. I rapporti di forza militari tra Russia e ucraini sono nettamente a favore di Mosca, non agire tempestivamente significherebbe lasciare che gli ucraini siano travolti", ribadisce. "E' giusto", conclude, pensare che comunque occorre lasciare una via di uscita a Vladimir Putin.
"Bisogna sempre lasciare una via d'uscita - aggiunge -. E non dobbiamo rinunciare neanche adesso a cogliere ogni spazio per far tacere le armi e riaprire la strada a un negoziato. Pro' diciamo anche con grande chiarezza che Putin si e' messo nell'angolo da solo. Ne ha fatte di tutti i colori. Ha aggredito un Paese, ha stracciato accordi, ha prodotto una frattura drammatica con l'Occidente, pensava di fare un blitzkrieg e invece ... Tutte mosse avventuristiche. Mi chiedo se chi si muove cosi' sia davvero diposnibile a negoziare".


Ucraina, Fassino: L’Italia è unita, Putin si e' isolato da solo
La risoluzione sull'Ucraina votata in Parlamento all'unanimità "dimostra che la politica italiana è pienamente consapevole della necessità di far prevalere coesione e responsabilità di fronte a un dramma così grande com'è quello che sta vivendo l'Ucraina. Un voto che corrisponde all'appello che Draghi ha fatto più volte per l'unità intorno a una scelta difficile ma necessaria". Così Piero Fassino, presidente della commissione Esteri della Camera, in una intervista al Messaggero. Riguardo alle sanzioni evidenzia che per l'Italia ora "occorre avere una strategia di riduzione del danno. Ovvero: chiedere che venga sospeso ancora per un altro anno il patto di stabilità e che sia istituito un fondo europeo compensativo per i Paesi che sono più penalizzati dall'adozione delle sanzioni, e l'Italia è tra questi", "bisogna mettere a disposizione delle nostre imprese ristori e sostegni per le mancate esportazioni. E soprattutto va diversificato l'approvvigionamento energetico, rivolgendosi ad altri paesi fornitori, come l'Algeria e altri, in modo da ridurre la dipendenza dalla Russia. E nella stessa direzione occorre promuovere la ricerca di altri mercati per quei settori che fino ad oggi esportavano in quello russo, dalle calzature ai mobili, dalla moda all'agroalimentare e alla meccanica. Insomma portare in nuovi mercati quello che fino ad oggi si esportava in Russia. Governo e imprenditori mettano in campo insieme le strategie e le iniziative necessarie". Inoltre in una intervista a La Stampa commenta che il punto delicato, ovviamente, è stato il passaggio sull'invio di armi all'Ucraina, "su cui c'è stata maggiore discussione, ma è prevalsa la consapevolezza che per quanto siano dure e aspre le sanzioni, nel momento in cui c'è una offensiva militare devi sostenere gli ucraini anche nella loro resistenza armata. E vorrei sottolineare che la nostra scelta è di fornire apparati per la difesa dell'Ucraina, non per aggredire la Russia. Una scelta che si basa sullo statuto delle Nazioni Unite, che all'art 51 prevede il diritto alla legittima difesa di uno stato aggredito e il diritto di sostenerlo", "i rapporti di forza militari tra Russia e ucraini sono nettamente a favore di Mosca, non agire tempestivamente significherebbe lasciare che gli ucraini siano travolti". E delle minacce di Lavrov alla Ue dice: "Lavrov minaccia perché cerca di dissuadere la comunità internazionale dall'aiutare l'Ucraina, in questo si mostra complice di un'aggressione che non ha nessuna giustificazione. Putin dice che la sicurezza russa è minacciata. Ma da chi? Non dall'Ucraina, non dall'Ue, non dagli Usa, neanche dalla Nato. La minaccia è nella testa di Putin" e dalla Nata "aggressività non la vedo. Quando nel 2004 abbiamo firmato l'atto di allargamento dell'Ue, nelle stesse settimane abbiamo sottoscritto un primo accordo di partenariato Ue-Russia, periodicamente sempre rinnovato. E da almeno 15 anni esiste il Consiglio di cooperazione Nato-Russia che si riunisce regolarmente. E i principali paesi europei - Germania, Francia, Italia - hanno sempre avuto con Mosca un rapporto amichevole, di cooperazione, di dialogo. La UE è stato fino ad oggi il primo partner commerciale della Russia. Dove sono queste minacce? La paura della Russia è dovuta una sindrome di accerchiamento che oggi non ha alcuna ragione di esistere. Putin ha stracciato tutti gli accordi che la Russia aveva firmato: quello di Helsinki del 1975, quello di Minsk".


Ucraina: Fassino, sono prevalse coesione e responsabilità; l’alternativa all’invio delle armi è lasciar massacrare gli ucraini
Piero Fassino, presidente della commissione Esteri della Camera, ha lavorato per giorni al testo della risoluzione che ieri ha ottenuto un sostegno praticamente unanime in Parlamento: "La politica italiana è pienamente consapevole della necessità di far prevalere coesione e responsabilità di fronte a un dramma così grande com'è quello che sta vivendo l'Ucraina" spiega in interviste a La Stampa e Il Messaggero. Il testo finale approvato dal Parlamento "è poco dissimile dal testo iniziale da me proposto ai partiti. Poi naturalmente ciascuno ha concorso con proposte, che io ho raccolto".
Si è voluta una risoluzione "in cui tutti si potessero riconoscere e che trasmettesse agli italiani e agli ucraini un'immagine di compattezza e unità", aggiunge. L'invio di armi all'Ucraina "è stato il punto su cui c'è stata maggiore discussione, ma è prevalsa la consapevolezza che per quanto siano dure e aspre le sanzioni, nel momento in cui c'è una offensiva militare devi sostenere gli ucraini anche nella loro resistenza armata". Una scelta che si basa sullo statuto delle Nazioni Unite, che all'art 51 prevede il diritto alla legittima difesa di uno stato aggredito e il diritto di sostenerlo".
L'Italia in questo agisce "in coordinamento con 21 Paesi europei". L'alternativa sarebbe stata "lasciar massacrare gli ucraini - sottolinea -. I rapporti di forza militari tra Russia e ucraini sono nettamente a favore di Mosca". Comunque "non dobbiamo rinunciare neanche adesso a cogliere ogni spazio per far tacere le armi e riaprire la strada a un negoziato. Però diciamo anche con grande chiarezza che Putin si è messo nell'angolo da solo".
Rispetto all'efficacia anche delle sanzioni, "la Borsa di Mosca è precipitata, i tassi d'interesse sono al 20 per cento, c'è il blocco di tutti i collegamenti aerei, lo stop delle transazioni finanziarie, la sospensione degli investimenti russi in Europa". Per affrontarne le ricadute in Italia "bisogna mettere a disposizione delle nostre imprese ristori e sostegni per le mancate esportazioni. E soprattutto va diversificato l'approvvigionamento energetico".

Intervista della Stampa a Piero Fassino: L'Italia e' unita e compatta. Mosca si e' isolata da sola

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Fassino: All’Ucraina diamo armi ma non significa entrare in guerra
All'Ucraina armi, equipaggiamento e sistemi di sminamento "servono per difendersi. Inviare questi materiali non vuol dire entrare in guerra ma aiutare chi è aggredito". Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il deputato Pd e presidente della commissione Affari Esteri della Camera Piero Fassino. E' vero che secondo lei la possibile minaccia nucleare paventata da Putin è in realtà un bluff? "No, non ho mai detto che è un bluff. Mi auguro e auspico che non la metta in pratica, farebbe un danno anche al popolo russo".

Ucraina, Fassino: le sanzioni faranno capire il prezzo che sta pagando popolo russo

Le parole di Lavrov? "Anche chi aggredisce dovrebbe valutare il giudizio che dà la comunità internazionale. Mi aspetto che le sanzioni facciano capire il prezzo enorme che sta pagando il popolo russo". Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il deputato Pd e presidente della commissione Affari Esteri della Camera Piero Fassino.


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