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Toia: Aggiornamento dall'Europa

26 Febbraio 2022

𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢𝗥𝗡𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢 𝗦𝗘𝗧𝗧𝗜𝗠𝗔𝗡𝗔𝗟𝗘

Un saluto a tutte, un saluto a tutti. Ci ritroviamo per il nostro resoconto al termine di una settimana che non posso evitare di definire tragica. La catena di eventi culminata nella notte tra mercoledì e giovedì grava come una nube oscura su tutto, offuscando le nostre speranze e il nostro sguardo verso il futuro. L’invasione dell’Ucraina da parte delle milizie russe svela un disegno pericoloso che mira a fare macerie della ritrovata autonomia delle repubbliche ex-sovietiche. Un disegno pericoloso per l’Europa stessa e per la sua stabilità, che apre a scenari molto preoccupanti.

Non è questa la sede per dedicarsi all’analisi politica, che preferisco affrontare attraverso altri canali. Mi preme tuttavia rimarcare la responsabilità storica della Russia di Vladimir Putin nel perseguire il sogno di restaurazione nostalgica della vecchia potenza sovietica e del suo dominio territoriale. La proclamata autonomia delle repubbliche separatiste del Donbass è stata il preludio a una marcia che avanza verso Kiev seminando morte e paura. Siamo tutti a conoscenza di situazioni dolorose che toccano una popolazione che, nonostante tutto, tenta di resistere a una tragedia incombente.

Difficile dire quali azioni davvero efficaci possiamo intraprendere per far segnare un punto di arresto alla guerra di Putin. Per ora l’Europa si è concentrata su due pacchetti di sanzioni economiche molto pesanti approvati nella notte tra ieri e oggi dal Consiglio Europeo. Si tratta di interrompere una fitta rete di rapporti economici e finanziari che direttamente o indirettamente danno linfa alla macchina della guerra di Putin. La Russia dovrà pagare un prezzo pesante, commisurato alla sue gravi violazioni. Sappiamo che queste sanzioni avranno ripercussioni anche sulle nostre economie. Tutti coloro che già lamentano gli effetti negativi sappiano che questo è il costo che dobbiamo pagare a difesa del valore impareggiabile che la libertà, la democrazia e la pace hanno per l’Europa. La situazione richiede che gli europei siano pronti, uniti e determinati nel perseguire su questa strada senza tentennamenti e consapevoli del prezzo che dovremo pagare anche noi. Io, come altri, ho chiesto all’Europa che ci si doti di strumenti a sostegno delle realtà industriali più colpite, analogamente a quanto abbiamo fatto per la Brexit.

Tra gli altri miei impegni settimanali diverso spazio ho dedicato alla Conferenza sul Futuro dell’Europa, tema su cui mi sono spesa in tante sedi, anche virtuali, come la bella Agorà di mercoledì organizzata da Piera Landoni e Gianni Girelli. Al centro del dibattito i temi della salute e di ciò che l’Europa può fare per garantire ai cittadini europei una sanità equa, sicura e vicina sui territori, soprattutto ora che finalmente ci siamo avviati verso l’uscita dalla pandemia da Covid-19.

Come Relatrice del mio Gruppo per il regolamento sul mercato dei gas naturali e rinnovabili e dell’idrogeno anche questa settimana mi sono dedicata ai temi dell’energia. Si tratta di un regolamento straordinariamente impegnativo perché va a definire l’intero scenario delle fonti energetiche che dovremo affiancare al gas naturale per sostituirlo. A metà tra la politica energetica e l’organizzazione di mercato industriale, richiede la coordinazione di tutti gli operatori del settore che arriva anche alle municipalizzate e al mondo agricolo. Ci sto lavorando con impegno, anche attraverso un fitto calendario di appuntamenti con gli stakeholder, i centri di ricerca e gli esperti del settore. Tra i tanti appuntamenti mi fa piacere menzionare la mia partecipazione all’evento HyAccelerator organizzato da Snam, che ha visto la premiazione delle tre startup europee più innovative nello sviluppo delle tecnologie per l’applicazione industriale dell’idrogeno. Queste giovani e dinamiche realtà, una delle quali italiana, hanno dimostrato di poter sviluppare tecnologie per la produzione di idrogeno a minor costo, aspetto necessario alla sua applicazione su larga scala nella transizione energetica di domani.

Vi saluto calorosamente, rimandandovi all’appuntamento di settimana prossima, con l’augurio che questi venti di guerra si saranno, almeno in parte, placati, in favore di una soluzione negoziale che tutti auspichiamo.

Video dell'intervento


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