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Di Biase: Basta divario nelle discipline scientifiche - Intervista del Corriere della Sera

21 Febbraio 2022

Dalla Regione Lazio 800 mila euro per la formazione femminile.

Di Biase: Da Regione Lazio ok alla legge per le donne nella scienza, e' la prima in Italia»  

Intervista del Corriere della Sera ed. Roma a Michela Di Biase.

La consigliera dem prima firmataria del provvedimento, al voto mercoledì, che finanzia percorsi di studio e di carriera nelle materie tecnico-scientifiche: «I lavori del futuro saranno in questi ambiti, dobbiamo sostenere le bambine e le ragazze»

La Regione è pronta a investire 800 mila euro (350 quest’anno, 450 nel 2023) per finanziare la proposta di legge a favore delle donne, contro gli stereotipi di genere e a sostegno della formazione femminile nelle materie Stem (scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche). Prima firmataria Michela Di Biase, consigliera del Pd, che ha promosso il dibattito anche nelle agorà democratiche, raccogliendo alla Pisana l’adesione trasversale di tutte le forze di maggioranza. Il provvedimento potrà attingere ad altre risorse (regionali, statali ed europee) per garantire continuità a un intervento che coinvolge più ambiti: dalle pari opportunità alle politiche giovanili, all’istruzione. Una spinta al tessuto economico-produttivo del Lazio, in sintonia con la sua vocazione alla ricerca e all’innovazione.

La proposta di legge punta a ridurre il divario tra donne e uomini nell’accesso alle discipline tecnico-scientifiche e ai percorsi di carriera: una disparità che riflette i pregiudizi culturali ancora radicati e la mancanza di un sistema di welfare in grado di sostenere la conciliazione vita-lavoro.

Consigliera Di Biase, cosa l’ha spinta a intraprendere questa battaglia?
«Mi sono concentrata su questa materia perché i nuovi posti di lavoro saranno sempre più connessi con le discipline Stem. È una sfida che riguarda non soltanto il futuro sociale della nostra regione, ma anche quello economico. Secondo l’ultimo rapporto di Almalaurea, l’anno scorso le donne immatricolate nelle lauree Stem sono state il 22 per cento, gli uomini il doppio; quelle che hanno conseguito il titolo sono state il 18,9 per cento, gli uomini il 32 per cento.

Il che modo la legge intende ribaltare questo paradigma e accorciare le distanze?
«L’obiettivo più importante della legge è favorire l’avvicinamento alle materie Stem fin dalla scuola primaria e secondaria di primo grado, promuovendo percorsi e metodologie didattiche innovativi per rendere l’apprendimento divertente. In parallelo, sarà fondamentale investire nella formazione e nell’aggiornamento del corpo docente».

Dai giochi alle favole alternative, qualcosa sta cambiando nell’educazione delle nuove generazioni: quali strumenti possono contribuire a diffondere il sapere scientifico tra bambine e ragazze?«I modelli positivi, penso alle scienziate-testimonial nelle scuole, possono fare molto».

Cosa prevede la legge per i percorsi universitari e post laurea?
«Forme di sostegno, anche economico, alle studentesse che scelgono le materie Stem attraverso borse di studio, contratti, tirocini, dottorati di carattere industriale che le rendano competitive nel mondo della ricerca e sul mercato del lavoro».

Il Lazio è la prima regione italiana a legiferare in questo ambito, come si inserisce il provvedimento nel piano di sviluppo del territorio?
«Il Lazio è la regione della scienza, della tecnologia, dell’astronomia, settori nei quali siamo all’avanguardia. La legge mi sembra in linea con le strategie adottate finora e in grado di dare una spinta ulteriore. I dati Istat rivelano che nel 2020 soltanto il 24,9 per cento del totale (uomini e donne) ha conseguito una laurea Stem e che la componente femminile è stata del 59 per cento. La rappresentanza femminile è ancora bassa nell’intelligenza artificiale, una professionista su cinque, e solo il 28 per cento si laurea in ingegneria o informatica».

Le lauree Stem, però, sono sempre più richieste.
«Sì, a un anno dal conseguimento del titolo l’80 per cento trova lavoro, ma il rapporto di Almalaurea mostra come le opportunità non siano ancora paritarie: il differenziale di genere è di 9,3 punti a favore degli uomini. A cinque anni dalla laurea, quanto il tasso di occupazione complessivo sale al 92,1 per cento, il differenziale scende a 6,1».

Lei è madre di una bimba, come cerca di stimolare il suo interesse per le scienze?
«Ha sei anni e come regalo di compleanno le ho comprato un telescopio che abbiamo installato sul balcone e con il quale ci divertiamo a guardare le stelle».

Fonte: Corriere della Sera


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