360 milioni: il numero dei cristiani nel mondo che subiscono persecuzioni e discriminazioni a causa della propria fede, quasi il 10% in più rispetto a soli 5 anni fa.
5898: il numero dei cristiani uccisi tra ottobre 2020 e ottobre 2021, circa il 23% in più rispetto all'anno precedente.
6175: il numero dei cristiani incarcerati per motivi religiosi nel 2021.
Questi dati, insieme ad altri documenti e testimonianze, sono stati presentati al Parlamento Europeo in occasione della pubblicazione del World Watch List 2022, il report annuale dell’organizzazione Porte Aperte-Open Doors.
È allarmante e sconfortante constatare la mancanza di protezione verso queste comunità di fede, specialmente in aree di conflitto o laddove costituiscono gruppi minoritari vulnerabili. Una situazione che genera purtroppo una sorta di impunità dei persecutori, mentre dilaga l'indifferenza troppo spesso anche tra governi e istituzioni.
Girare la faccia e far finta di niente non è un'opzione. Pretendere il rispetto della libertà di culto e di espressione è parte integrante delle nostre relazioni internazionali e diplomatiche, e come tale dobbiamo impegnarci affinché ci siano le condizioni per la sua piena realizzazione, specialmente a favore di chi viene sfruttato, perseguito e umiliato a causa delle sue convinzioni religiose.
Come giustamente diceva non troppo tempo fa Papa Francesco, il vero motto cristiano è: "𝗣𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗶!". E allora così sia!