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Afghanistan: Sereni, fare leva su aiuti umanitari per chiedere rispetto dei diritti

14 Dicembre 2021



"Non ci sono le condizioni per riconoscere le autorità ad interim afghane, autorità che non sono inclusive e che non vedono la presenza di donne, di elementi non pashtun, né di componenti della società diversi dai talebani". Lo ha detto alla trasmissione di Radio 3 Tutta la Città ne Parla la Vice Ministra degli Esteri Marina 
Sereni, che ha aggiunto: "Il riconoscimento non è all’ordine del giorno, mentre è all’ordine del giorno avere con queste autorità un colloquio, pragmatico, per garantire che gli aiuti umanitari possano dispiegarsi di fronte a una situazione drammatica nel Paese".

"In Afghanistan - ha proseguito Sereni - vivono 35 milioni di persone, la metà dei quali bisognosa di assistenza per quanto riguarda cibo, medicinali e alloggio. Dobbiamo evitare che il Paese collassi. Proprio per questo, è indispensabile avere un qualche dialogo e confronto con le autorità talebane. Adesso lo stiamo facendo attraverso le organizzazioni internazionali, cioè le Nazioni Unite, che stanno parlando con loro, trovando grande attenzione e disponibilità sugli aiuti umanitari, poiché i talebani sono consapevoli di aver bisogno dell’aiuto internazionale. E lo stiamo facendo attraverso l’Unione europea. Gli ambasciatori Ue, che stavano a Kabul e che ora stanno a Doha, si sono già incontrati varie volte in Qatar con esponenti talebani. L’Unione europea sta decidendo peraltro di riaprire una sua presenza diplomatica a Kabul, una cosa buona anche per l’Italia, perché ciò consentirebbe a ogni Stato membro, per esempio, di organizzare una presenza consolare".

"Il fatto che i talebani abbiano conquistato l’Afghanistan - ha detto ancora la Vice Ministra - non significa che siano in grado di governare un Paese così complesso e con così grandi problemi. La comunità internazionale ha in mano la leva molto importante dell’aiuto umanitario. L’Italia ha fatto il massimo sforzo per esempio per far condividere al G20 una piattaforma comune, che significa appunto chiedere ai talebani di rispettare i diritti delle donne, di non far tornare quel Paese un porto sicuro per le organizzazioni terroristiche e di preservare alcune conquiste degli anni precedenti. Dovremmo condizionare il nostro aiuto al fatto che i diritti delle persone, delle donne in particolare, non siano violati e che si rispetti il criterio fondamentale di mandare a scuola tutte le bambine e tutti i bambini". 







Afghanistan: conferenza 'Futuro negato', interviene ministra Sereni

La conferenza 'Afghanistan il futuro negato' dedicata alle prospettive e all'impegno italiano nel Paese dell'Hindukush è in programma Al Muse di Trento oggi, 14 dicembre. A organizzarla èl'associazione 46° parallelo, in collaborazione con l'associazione Afgana e il sostegno della Provincia Autonoma di Trento. A distanza di 4 mesi dalla fine di un conflitto durato vent'anni e segnato dal ritorno al governo dei talebani, è un'occasione per analizzare la situazione del Paese asiatico, immaginare scenari futuri e soprattutto prefigurare il coinvolgimento e l'impegno dell'Italia in un quadro in continua evoluzione.

A discuterne, la vice ministra agli Esteri e alla Cooperazione internazionale, Marina Sereni, e i principali attori in Afghanistan e in Italia della società civile italiana. I temi saranno: accoglienza migranti, cultura e mondo accademico, emergenza e cooperazione allo sviluppo, società civile afgana. Alle ore 14.15 è in programma un primo incontro con la stampa e la vice ministra, cui saranno presenti Raffaele Crocco, direttore dell'Atlante delle Guerre e dei conflitti del Mondo, ed Emanuele Giordana Presidente di Afgana (diretta facebook sulla pagina atlanteguerre).

L'associazione 46° Parallelo è nata a Trento nel 2008 dove ha creato il progetto Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo, pubblicazione annuale che si sviluppa anche in un sito e in eventi e progetti con la scuola e i giovani e nella produzione di mostre e di film-documentari con un centinaio di incontri pubblici ogni anno. Afgana, associazione di promozione sociale registrata a Trento nel 2016, è l'erede della rete Afgana, network informale nato nel 2007 e formato da ong, associazioni per la pace e i diritti umani, sindacati, accademici, singoli cittadini; produce saggi, analisi e ricerche sulla società afgana. 


Afghanistan: Sereni, 150 mln da Farnesina per emergenza umanitaria

Afghanistan: Sereni, 150 mln da Farnesina per emergenza umanitaria Trento, 14 dic. (LaPresse) - "La Farnesina ha stanziato 150 milioni di euro per l'emergenza umanitaria in Afghanistan". Lo ha detto Marina Sereni, vice ministra degli esteri e alla cooperazione internazionale, intervenendo al convegno 'Afghanistan, il futuro negato', organizzato al Muse di Trento da 46 Parallelo, Atlante delle guerre e Afgana. 



Afghanistan: Sereni, prossimo anno in 22 mln non avranno cibo e acqua

"Secondo l'Onu il prossimo anno 22 milioni di afghani, su una popolazione complessiva di 35 milioni, non avranno cibo e acqua, assistenza sanitaria e casa. In Afghanistan, le agenzie Onu hanno una discreta possibilità di movimento". Lo ha detto Marina 
Sereni, vice ministra degli esteri e alla cooperazione internazionale, intervenendo al convegno 'Afghanistan, il futuro negato', organizzato al Muse di Trento da 46 Parallelo, Atlante delle guerre e Afgana. 


Afghanistan: Sereni: accolti 5mila profughi, ora 1.200 con corridoio umanitario

"In Italia sono stati accolti 5mila afghani. Altri 1.200 grazie ad un protocollo firmato dal ministero degli interni, dalla Farnesina e dalle Ong arriveranno prossimamente grazie ad un corridoio umanitario". Lo ha detto Marina 
Sereni, vice ministra degli esteri e alla cooperazione internazionale, intervenendo al convegno 'Afghanistan, il futuro negato', organizzato al Muse di Trento da 46 Parallelo, Atlante delle guerre e Afgana. 


Afghanistan: Sereni, serve sicurezza ma Ue potrebbe aprire sede diplomatica

"Se la sicurezza lo permetterà potrebbe essere che l'Unione europea apra una sede diplomatica a disposizione anche degli Stati membri". Lo ha detto Marina 
Sereni, vice ministra degli esteri e alla cooperazione internazionale, intervenendo al convegno 'Afghanistan, il futuro negato', organizzato al Muse di Trento da 46 Parallelo, Atlante delle guerre e Afgana. 


Afghanistan: Sereni, riconoscimento governo talebano non a ordine del giorno

"Il riconoscimento del governo talebano in Afghanistan non è all'ordine del giorno. Il governo attuale non rispetta gli accordi di Doha per un esecutivo inclusivo. Attualmente non ci sono donne e rappresentanti dell'etnia Pashtun. Allo stato attuale gli unici rapporti tra Onu, Unione europea e governo ad interim sono di natura tecnica per permettere la realizzazione dei progetti umanitari". Lo ha detto Marina 
Sereni, vice ministra degli esteri e alla cooperazione internazionale, intervenendo al convegno 'Afghanistan, il futuro negato', organizzato al Muse di Trento da 46 Parallelo, Atlante delle guerre e Afgana. 


Afghanistan: Sereni, 20 anni presenza fatto errori ma posto seme società civile

"La comunità internazionale, nei 20 anni di presenza militare in Afghanistan, ha certamente commesso errori. Si poteva investire più soldi nello sviluppo e costruire istituzioni credibili agli occhi di una comunità e di un territorio complessi e soprattutto formare una classe dirigente meno corrotta. In questi 20 anni sono state però seminate cose che hanno realizzato una società civile. Senza questi 20 anni non parleremo oggi di istruzione alle bambine e di resilienza delle donne di fronte al ritorno dei talebani". Lo ha detto Marina 
Sereni, vice ministra degli esteri e alla cooperazione internazionale, intervenendo al convegno 'Afghanistan, il futuro negato', organizzato al Muse di Trento da 46 Parallelo, Atlante delle guerre e Afgana. 


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