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Stop ai giochini di posizionamento. Fuori dal mondo pensare al rimpasto - intervista a Franco Mirabelli di Affaritaliani.it

30 Novembre 2020




In un 
colloquio con il Corriere della Sera il premier Giuseppe Conte afferma che Renzi e Di Maio vogliono il rimpasto. Poi Palazzo Chigi smentisce attraverso la formula delle fonti e non in maniera ufficiale e il Corriere non controreplica. Francamente sembra proprio un giochetto per mandare segnali politici. No?

"Non lo so e non ho elementi per dare un giudizio su questa vicenda. Quelle del premier sono parole incentrate sull'organizzazione del lavoro in vista del Recovery Fund. E credo in generale che sarebbe bene, in questo momento, in cui è ancora alta la preoccupazione per la salute degli italiani e in cui la crisi economica morde, stare vicini alle persone e alle imprese. La politica non dà certo un bello spettacolo se viene raccontata come giochini di posizionamento".

Chi vuole davvero il rimpasto? Renzi? Di Maio?

"Finché siamo in emergenza dobbiamo essere tutti concentrati sui problemi che ho elencato prima, pensare o parlare di rimpasto vuol dire essere lunari e fuori dal mondo. Il nostro dovere, quello della politica in generale, è dare la sensazione e la certezza ai cittadini che la maggioranza, il governo, le opposizioni e tutte le istituzioni si stanno esclusivamente occupando di affrontare i loro problemi più urgenti".

Secondo lei Renzi vuole un ministero in più per Italia Viva?

"Sarebbe ancora peggio se qualcuno pensasse in questo momento di alzare il prezzo per il proprio sostegno alla maggioranza e al Governo. Stiamo chiedendo atti di responsabilità alle forze dell'opposizione e sarebbe davvero stravagante se qualcuno pensasse in questa fase di rivendicare posti o poltrone".

Intanto la Azzolina definisce non percorribile l'apertura delle scuole di domenica proposta dalla De Micheli. Ma, a proposito di rimpasto, le due ministre non possono telefonarsi?

"Forse vivo fuori dal mondo, ma la comunicazione dovrebbe svilupparsi all'interno del Governo e nelle sede proprie, non sui giornali".

Nel merito chi ha ragione?

"L’orientamento è quello di riaprire le scuole in presenza dopo l'Epifania, e si che molti Comuni e amministrazioni locali stanno lavorando per risolvere il problema dei trasporti che mi sembra uno dei temi principali da affrontare. Non credo che la domenica sia un'ipotesi praticabile, ma da tempo, per evitare l'ingorgo sul trasporto pubblico, esiste la proposta di diversificare l'orario di ingresso negli istituti. Come in altre fasi storiche, credo che si possa andare a scuola anche di pomeriggio".

 


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