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Dal voto di Regioni e città, la spinta a ripartire bene - la newsletter di Piero Fassino

11 Ottobre 2020

Dopo aver confermato nelle elezioni regionali la guida di Toscana, Campania e Puglia - e conquistato la Val d'Aosta con un'alleanza progressisti-autonomisti - il PD ha guidato il centrosinistra alla vittoria nella gran parte delle città andate al voto: capoluoghi di Regione e di provincia come Reggio Calabria, Aosta, Bolzano, Lecco, Mantova, Chieti, Avezzano, Andria; grandi centri come Saronno,Legnano, Corsico (già roccaforti della Lega), Cascina (guidata fino a ieri dalla candidata della destra alla presidenza della Toscana), Moncalieri e molti altri Comuni. La destra riesce a mala pena a tenere Arezzo e la conferma di un diffuso incremento elettorale di Fratelli d'Italia non compensa pero' il calo di consensi di Lega e Forza Italia. La Lega sopratutto subisce un secco ridimensionamento e le ambizioni di Salvini - "vinceremo in 5/6 regioni su 7, faremo man bassa nelle città" - sono state bocciate dagli elettori. 5 stelle vede ridotti i suoi consensi dove ha preteso di correre in solitudine, mentre vince in alcuni comuni dove si è presentato in alleanza con liste civiche e/o con il PD (a conferma che in un sistema pluripartitico nessuna forza politica può pretendere di fare da sola).
Insomma, il panorama politico sta cambiando. Lo sfondamento della destra non c'è stato e al contrario PD e centrosinistra tornano a conquistare consenso e fiducia in una quota crescente di elettori.
Un esito che rafforza la stabilità del governo a cui il voto consegna una grande responsabilità: varare un programma di riforme, una legge di bilancio e un piano di utilizzo delle risorse europee del Recovery Fund all'altezza delle aspettative degli italiani.
I prossimi mesi saranno dunque decisivi per vincere la crisi su due fronti: contrastare una ripresa di Covid 19, evitando che si conoscano le sofferenze e i lutti della primavera scorsa; rimettere in piedi l'Italia realizzando un ampio e ambizioso programma di investimenti capaci di promuovere crescita, creare occupazione, restituire a ogni persona e famiglia certezze di lavoro, di reddito, di vita e di futuro.
Dal voto insomma è venuta la domanda di "ripartire bene".
Una richiesta che non può, non deve essere delusa.

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