Amministrative Venezia, Sassoli: irresponsabile affidarsi a forze che vogliono allontanarsi da Ue
Baretta: Venezia città artigiana che ha fatto cultura costruendo le case, facendo urbanistica, organizzando la vita sociale
Venezia non vive di solo turismo, deve far perno per il suo rilancio a tutti i comparti, partendo dalla cultura. Pierpaolo Baretta, sottosegretario al Mef, ha una visione chiara sul futuro della città lagunare e la espone in un dibattito col suo 'rivale' nella cvorsa a sindaco di Venezia, l'attuale primo cittadino uscente Luigi Brugnaro. "Venezia - è il prologo di Baretta - ha bisogno di un'idea di città , di una strategia e di una visione per toglierla dalle secche nella quale si è trovata, prima con l'acqua granda' poi col lockdown, ma ci sono grandi problemi, come la crisi del commercio, che coglie Mestre in modo pesante, la sicurezza, il post turismo. Siamo di fronte ad una scelta - dice -: quantità o qualità?. Tanta roba o roba buona?. Bisogna fare una svolta e riempire di strategie per il futuro d questa città". Per Baretta Venezia "deve andare oltre alla monocultura turistica: il turismo va rilanciato e guai a pensare che la città possa viverne senza, ma dobbimo ragionare in una chiave più ampia. Venezia senza turismo muore, ma con troppo è stata soffocata. Prima cosa da fare - propone - è una rigorosa prenotazione: non credo che i tornelli funzionino: sono troppo a ridosso della città. Bisogna risolvere a monte. E partire con un piano di promozione della città basato molto sulla cultura. c'è necessità di un innalzamento della qualità del turismo; stop ai nuovi alberghi, ce ne sono già a sufficienza. Pensare che non di solo turismo vive questa città. Dobbiamo decidere - ammette - cosa fare di un grande territorio industriale come Marghera che può diventare un grande incubatore di attività innovative, moderne. Un un grande incubatore green, basta pensare all 'idrogeno che oggi sta diventando il nuovo propulsore, al digitale, con Mestre come centro direzionale di questa strategia". Venezia, secondo la visione di Baretta come "una città a misura di generazione, una città europea, che crea spazi organizzati per i giovani, a misura di famiglia e di anzian". Baretta auspica che il Centro per lo studio dei cambiamenti climatici debba "diventare una grande agenzia internazionale: Venezia ha tutto il diritto di essere protagonista di questo" e pensa che "sia necessario che nelle prossime leggi di bilancio si stabilisca un finanziamento strutturale della legge Speciale e non di anno in anno".