"Sono trascorsi 25 anni dagli accordi di Dayton e 17 dal Consiglio Europeo di Salonicco che annunciò la volontà europea di integrare i Balcani occidentali nell'Unione europea. E' ora di accelerare quel processo, evitando che il decorrere del tempo frustri le aspettative dei Paesi balcanici e apra spazi al riemergere di pulsioni nazionalistiche". Così Piero Fassino, presidente della Commissione Esteri della Camera, secondo il quale "l'apertura dei negoziati con Albania e Nord Macedonia - che segue ai negoziati in corso con Serbia e Montenegro - rappresenta un significativo passo in avanti. Così come è un positivo sviluppo l'avvio di colloqui tra Serbia e Kosovo per la normalizzazione dei loro rapporti". Aprendo l'audizione in Commissione del Commissario europeo all'allargamento e alle politiche di vicinato, Olivér Vàrhelyi, Fassino ha giudicato "essenziale che l'Unione europea esca dalle sue incertezze, indicando una road map, gli step progressivi, le modalità e i tempi con cui dare risposta alle aspirazioni di quei popoli. A 100 anni dalla Prima guerra mondiale - che proprio a Sarajevo ebbe la sua miccia esplosiva - è tempo che i Balcani siano e si sentano parte integrante della famiglia europea". "Per l'Italia in particolare - ha concluso Fassino - i Balcani sono un'area di interesse strategico: per i consolidati rapporti economici, culturali e politici, per il comune interesse alla sicurezza e alla stabilità della regione e del Mediterraneo, per la necessità di una gestione condivisa dai flussi migratori". (ANSA).