“Abbiamo voluto fare questo incontro perché ci sembrava che fosse utile fare il punto sulle cose che si stanno facendo perché, spesso, in queste giornate convulse, sui giornali e sul web, prevalgono le discussioni politiche e il gossip sui retroscena riguardanti i rapporti tra i partiti e si rischia di perdere di vista l’impegno gravosissimo che abbiamo di fronte e lo sforzo davvero impressionante che sta facendo il Governo, seppur con i limiti e alcune lentezze. - ha detto il senatore Franco Mirabelli, introducendo la videoconferenza “Le misure del Governo per non lasciare nessuno da solo e far ripartire l'economia” - Penso che bisogna avere chiaro che abbiamo di fronte una situazione assolutamente inedita e drammatica in cui dobbiamo conciliare la ripartenza in sicurezza, garantendo la salute dei cittadini per non vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad ora ma dobbiamo comunque ripartire. Da una parte dobbiamo riuscire a stare vicini alle persone, fare in modo che non vengano troppo penalizzate da questa crisi; chi ha perso il lavoro ha bisogno di avere uno Stato che lo sostenga e questo è ciò che abbiamo cercato di fare con il Decreto Cura Italia. Dall’altra parte bisogna anche aiutare le aziende e abbiamo cominciato a farlo con il Decreto Liquidità e lo faremo ancora con il Decreto nato come “Aprile”. Ci sembra utile parlare delle misure concrete perché ai cittadini in questa fase interessano poco alcuni discorsi della politica politicante mentre interessa molto capire come concretamente stiamo intervenendo e anche segnalare quali sono i limiti dell’azione che stiamo mettendo in campo”. “Pensando alla ripartenza, tutto questo significa anche pensare ad un’idea di Paese e ad un’idea di Europa e di sviluppo sostenibile. - ha spiegato Mirabelli - Questa pandemia ha azzerato molte cose e allora proviamo anche a trasformare questo disastro in un’opportunità, provando a dare un segno alla ripartenza. Questo significa investimenti sull’ambiente e riprendere questioni che avevamo già posto quando abbiamo fatto la Legge di Bilancio e che oggi abbiamo necessità di spingere molto di più. Cambia tutto: cambiano i tempi delle città, cambia il modo di muoversi, cambieranno i tempi del lavoro e cambieranno i tempi della scuola”. “Abbiamo, quindi, due mission in una situazione difficilissima in cui, troppo spesso, quando si parla di politica non si ha contezza. – ha affermato Mirabelli, concludendo la sua introduzione - In una situazione così difficile come quella che stiamo attraversando, dobbiamo stare accanto alle persone, come abbiamo fatto con il Decreto Cura Italia, che però ha avuto anche dei limiti soprattutto per far arrivare a destinazione i provvedimenti, dai 600 euro alla cassa integrazione in deroga. Dall’altra parte abbiamo bisogno di ripartire e, quindi, di sostenere le aziende e di garantire liquidità e anche su questo qualche provvedimento è già stato fatto ma, dopo la prima emergenza che ci ha portato a fare scelte generalizzate, adesso possiamo fare scelte più avvedute e con un’azione economica molto importante”.
“L’incontro è un modo utile per tenere i fili del dialogo con chi fa attività politica anche in queste condizioni diverse ma anche per raccontare lo sforzo che si sta facendo. - ha sottolineato Chiara Braga, in apertura del suo intervento - Siamo in un momento particolare. In questi giorni è iniziata la Fase 2 ma si stanno anche cominciando a vedere gli effetti delle misure che sono state messe in campo con il primo importante provvedimento del Governo, il Decreto Cura Italia. A volte rischiamo tutti di dare per scontate molte cose ma è stato un intervento importante dal punto di vista dell’impegno finanziario per lo Stato ma anche perché ha dovuto far fronte, in tempi brevissimi, ad un’emergenza primaria che era quella di proteggere le persone sia dal punto di vista della salute - e penso al fortissimo investimento che è stato fatto sulla sanità pubblica e sulla Protezione Civile, nei momenti più acuti dell’emergenza - ma anche mettere in campo tutte le prime misure necessarie per sostenere economicamente chi, per effetto dello stop, era rimasto senza lavoro e senza reddito”. “Siamo consapevoli del fatto che ci siano ancora molti meccanismi da migliorare e velocizzare ma non possiamo dimenticare che, nelle condizioni date, si sono messi in campo risorse e strumenti che prima non c’erano. - ha puntualizzato Braga - È stato deciso, ad esempio, di dare sostegno ai lavoratori dipendenti con la cassa integrazione e la cassa integrazione in deroga è stata estesa a tutte le imprese e a tutti i settori. Si è attivato uno strumento di protezione che non c’era prima per i lavoratori autonomi con il bonus di 600 euro che poi verrà riconfermato anche per le prossime due mensilità. C’è stato quindi uno sforzo importante, che ha significato anche per la macchina burocratica dello Stato il cercare di rispondere in tempi brevi ad un’esigenza pressante dei cittadini. Tra le misure c’è stato il bonus per la spesa, che è stato consegnato ai Comuni per far fronte alle situazioni di indigenza. Tutto questo ha bisogno di essere migliorato e anche di essere rafforzato. Questo è uno sforzo fondamentale che il Governo sta facendo per il nuovo Decreto che verrà approvato nei prossimi giorni, in un contesto ancora molto difficile. Le misure verranno tutte confermate e ampliate con l’obiettivo che il PD ha posto fin dall’inizio: di fronte all’emergenza, nessuno può essere lasciato solo né dal punto di vista della salute - e abbiamo un sistema sanitario che protegge tutti e forse ce ne siamo accorti tardi - e anche attraverso strumenti di sostegno economico, quindi interventi per cercare di comprendere anche chi è rimasto fuori dalle misure già prese”.
“Accanto a questo c’è il lavoro che si sta continuando a fare sul fronte delle imprese. - ha concluso Chiara Braga - Noi dobbiamo preoccuparci di continuare a sostenere la difficoltà dell’emergenza e, insieme, avere uno sguardo capace di iniziare a prefigurare la fase della ripresa con le caratteristiche della sostenibilità. Alcuni limiti del nostro modo di vivere e di produrre erano già emersi prima in modo evidente e adesso dobbiamo riuscire a imprimere una svolta al nostro modo di crescere e di mettere in moto l’economia, con gli strumenti che abbiamo e nelle condizioni difficili in cui siamo, con un’attenzione maggiore alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Questa è una sfida molto alta e il PD cerca di metterci tutto l’impegno possibile e richiede anche una grande capacità di immaginazione e decisione, che è ciò in cui sono impegnati i nostri rappresentanti al Governo”.
“Stiamo costruendo una manovra complessa, si parla di 55 miliardi e, al di là delle cronache giornalistiche sulle discussioni in corso, c’è anche una mole di lavoro consistente da fare perché occorre stare attenti che i testi escano in modo corretto ed è anche un lavoro straordinario perché si tratta di una manovra senza precedenti nella storia economica italiana. - ha esordito il Sottosegretario Baretta, aprendo il suo intervento - Il primo decreto è uscito il 18 marzo e prevedeva 25 miliardi, sommati a questo nuovo decreto di 55 miliardi, arriviamo a stanziare complessivamente 80 miliardi, solo di sostegno diretto all’economia. Molte di queste risorse stanziate sono a fondo perduto. I 600 euro che diventeranno 800 euro per 5 milioni di lavoratori sono a fondo perduto perché è ovvio che non torneranno indietro. Le risorse per la cassa integrazione in deroga è stata resa disponibile per tutti i settori per qualsiasi dimensione di azienda sono tutte a fondo perduto. Si sta ragionando per stanziare altri 10 miliardi per fare interventi diretti sulle imprese, come sospendere per tre mesi i costi di affitto. Questa questione è stata posta molto in queste settimane da tutte le categorie economiche. Si sta ragionando anche sul fatto che sia più utile dare 10 miliardi (a fondo perduto) di sostegno alle imprese o se sia più utile sgravarle di qualche costo fisso, come quello delle tasse”. “C’è poi anche l’ipotesi di dare 10 miliardi (a fondo perduto) ai Comuni perché possano pagare le loro fatture. Questo è molto importante perché ha due funzioni: una è quella di mettere in moto un po’ di liquidità che oggi rischia di essere bloccata e l’altra è quella di aiutare parti deboli del sociale (attività di aiuto agli anziani, scuolabus, servizi). - ha chiarito Baretta - Ci saranno anche 3 miliardi di euro per i Comuni e per aiutare il fatto che ci sono state più spese e meno entrate (alcuni Comuni hanno ridotto tasse di loro competenza, altri hanno affrontato situazioni di emergenza). I Comuni sono un perno del nostro sistema, tanto che abbiamo affidato a loro la gestione dei 400 milioni per i buoni pasto. Ci saranno anche 500 milioni per le Province e altri 200 milioni per le Province che sono state colpite in modo pesante dalla pandemia e hanno avuto un quadro drammatico e hanno bisogno di un aiuto immediato a fondo perduto”. “Una novità che si sta costruendo è il reddito di emergenza che si prevede debba andare a quelle persone che si trovano nella condizione di non avere reddito e di non avere ammortizzatori. - ha concluso il Sottosegretario - Per i lavoratori stagionali del turismo che hanno finito la NASPI e pensavano di poter tornare al lavoro ma non potranno, cercheremo sia di allungare la NASPI sia di offrire un reddito di emergenza per coloro a cui non sarà possibile prorogare la NASPI. Si interverrà anche con un sostegno a colf e badanti che non era stato previsto nel decreto fatto a marzo. Complessivamente, quindi, sono 55 miliardi che vengono erogati per varie forme di assistenza. Quando la situazione si sarà un po’ appianata, riusciremo a guardare complessivamente agli interventi e, probabilmente si smorzeranno un po’ di polemiche perché ci si dovrà rendere conto della straordinarietà dei provvedimenti”.
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