"Troppe Amministrazioni pubbliche, tra cui il comune di Venezia e imprese ancora tergiversano sul consentire il lavoro agile". Lo dice il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, candidato del centrosinistra a Venezia, dopo le segnalazioni che arrivano da diversi dipendenti pubblici e privati di resistenza all'attivazione dello smart working. "+ giusto - continua Baretta - anteporre l'utilizzo delle ferie arretrate, ma è sbagliato non favorire il lavoro a distanza. Non si capisce il motivo di queste resistenze, trattandosi di un modo per ridurre il rischio del contagio, assicurando il massimo della produttività possibile, in questa particolare situazione. Va, inoltre, assicurata la massima sicurezza nei posti di lavoro aperti, come chiedono i sindacati. Serve davvero uno sforzo straordinario di tutti".
Coronavirus:Baretta,'resto a casa' messaggio responsabilità
Per il sottosegretario all'Economia e candidato a sindaco di Venezia, Pier Paolo Baretta, "'Io resto a casa' è un messaggio di responsabilità, non di fuga. Non ci sono eroi o vigliacchi, ci sono solo buon senso e rispetto per sé e gli altri. E la tecnologia è una nostra grande alleata". Baretta ricorda che "anche Venezia affronta con responsabilità e solidarietà questa prova difficile" e che quello che stiamo vivendo "è il momento di una grande prova di collaborazione: autorità pubbliche, categorie economiche, sindacati e associazioni sociali predispongano, insieme, un piano di gestione della città che salvaguardi la priorità della salute pubblica e la necessaria disponibilità dei servizi essenziali". "I cittadini - osserva - vivono queste giornate con grande preoccupazione per la propria salute e quella dei loro cari, nonché per le conseguenze economiche di questa situazione imprevista. Spetta a tutti coloro che hanno responsabilità pubbliche essere di esempio e di guida. Facciamo capire loro che - conclude - siamo dalla loro parte e che non abbiamo altro interesse che il loro bene. E' il momento"