"All'Italia converrebbe che la legislatura si concludesse nel 2023 e questa è la linea del Pd. Ma se Renzi, sempre alla ricerca del suo nome sui giornali, insistesse con l'opera di sabotaggio nel quale è intento, oppure se i 5S continuassero a ostacolare la revisione di leggi pericolose come i decreti Salvini o, nel caso della prescrizione, a fare da sponda a Iv nell'irrigidire le posizioni, allora andare avanti potrebbe rivelarsi davvero complicato". Così il tesoriere del Pd Luigi Zanda in un'intervista a Repubblica in cui sottolinea: "Tre anni di rissa continua o di inattività del governo produrrebbero un indebolimento ulteriore della nostra economia e della nostra democrazia parlamentare. Un lusso che il Paese non può permettersi". "Un governo va avanti finché ha la fiducia del Parlamento. Certo però: quando un partito della maggioranza non manda i suoi ministri in Cdm, minaccia mozioni di sfiducia contro un alleato e vota con le opposizioni, significa che ha scelto di rompere e se ne vuole andare", rileva Zanda, secondo cui "a Renzi piace il gioco del cerino, ma rischia di scottarsi le dita". "Renzi si è sopravvalutato. Era già successo quando ha deciso la scissione, convinto di poter distruggere il Pd, mentre da allora noi continuiamo a crescere e Italia viva a restare inchiodata sotto il 5%. + ricapitato in questi giorni, allorché ? osserva il senatore dem ? ha scatenato una tempesta sul governo per poi fare una confusa marcia indietro". "Io ai responsabili credo poco ? aggiunge ? tuttavia se Renzi continua a provocare, sperando che qualcuno ceda e apra la crisi al posto suo, finisce che si fa male solo lui". Per Zanda, "qualunque cosa accada, si deve lavorare fin d'ora a un'alleanza con l'elettorato grillino, le Sardine e gli altri movimenti civici che abbia come obiettivo governare l' Italia e fermare la deriva eversiva di Salvini. Un rischio che, faremmo bene a ricordarlo, non è venuto meno".
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