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Legge elettorale, la Consulta boccia il referendum - di Nicola Corea

18 Gennaio 2020




Il referendum per l’abolizione della quota proporzionale dell’attuale sistema di voto, il cosiddetto “Rosatellum”, non ci sarà. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale dichiarando inammissibile il quesito presentato dalla Lega, dopo la richiesta di otto consigli regionali governati dal centrodestra – Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Liguria – con l’obiettivo di trasformare l’attuale legge elettorale in un sistema maggioritario. Per i giudici costituzionali il quesito risulta “eccessivamente manipolativo”. La ragione pratica della bocciatura sta principalmente nel fatto che il quesito leghista avrebbe lasciato sul campo una legge con cui non sarebbe stato possibile votare. Cioè una legge elettorale inapplicabile.

La sentenza della Consulta ha scatenato le ire del centrodestra. Il leader della Lega, Matteo Salvini, che aveva lanciato la campagna per la raccolta firme a settembre, dopo il cambio della maggioranza di governo e soprattutto in risposta alla convergenza di Pd e M5S sull’idea di una nuova legge elettorale proporzionale, ha commentato: “È una vergogna. È il vecchio sistema che si difende: Pd e 5 stelle sono e restano attaccati alle poltrone. Ci dispiace che non si lasci decidere il popolo: così è il ritorno alla preistoria della peggiore politica italica”.

Per il leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, “il centrodestra deve rilanciare subito con una proposta unitaria che dica no al tentativo di tornare al proporzionale”.

Pd e M5S esultano: “Il castello di sabbia costruito da Salvini sulla legge elettorale, è venuto giù con la sentenza della Consulta – hanno replicato a stretto giro Andrea Marcucci e Dario Parrini, presidente dei senatori e capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali -. Ora la maggioranza vada spedita verso l’approvazione della proposta depositata alla Camera“, ossia quella sul sistema elettorale totalmente proporzionale. Il segretario Dem Zingaretti ha aggiunto: "Un altro bluff di Salvini è caduto".

“Seguiamo la strada del proporzionale – ha dichiarato il capo politico del M5S, Luigi Di Maio – affinché tutti i cittadini italiani siano effettivamente rappresentati in Parlamento. La Lega voleva introdurre in Italia un sistema elettorale totalmente maggioritario, garantendo meno rappresentanza ai cittadini. Non ci stupisce, del resto quello che importa a loro in questo momento è trovare un modo per accaparrarsi più poltrone possibili”.

La maggioranza – come è noto - sta lavorando in commissione Affari costituzionali alla Camera a una proposta di tipo proporzionale, il “Germanicum”, con sbarramento al 5% e diritto di tribuna. La Lega, invece, negli ultimi giorni ha avanzato l'ipotesi di un ritorno al “Mattarellum”.


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