Zingaretti: Vinciamo dove si vota e mettiamo in campo un nuovo processo politico: facciamolo insieme
“In agosto abbiamo fatto la cosa giusta, togliamoci i dubbi. Avremmo Salvini a Palazzo Chigi e il Paese sprofondato in gerarchia rovesciata di valori, la catastrofe economica”. Lo ha detto Dario Franceschini aprendo la due giorni di ritiro dei ministri, parlamentari, europarlamentari e segretari regionali del Pd con il segretario Nicola Zingaretti , nell’Abbazia di San Pastore.
“Ma partire contro non è sufficiente per dare continuità. Servono qualità dell’azione di governo e il collante di una prospettiva politica, su cui devono fare una riflessione i cinquestelle, che si sottraggono sempre finora, ma dobbiamo farla anche noi”, ha aggiunto.
“Ma se facciamo solo un elenco di temi per una tregua tra avversari politici, non può funzionare”, ha detto ancora il ministro pensando alla verifica di governo dopo le elezioni regionali.
Globalizzazione
“La globalizzazione è segnata da tante paure, individuali e collettive, che in qualche modo sono reali, in qualche modo alimentate oltre la loro realtà e che derivano dall’accelerazione e dal grande cambiamento della globalizzazione”.
“Le paure sono reali le persone chiede protezione. La destra alimenta le paure e offre risposte e protezione. Noi non siamo completamente riusciti a offrire protezione dalle paure”, ha aggiunto.
Per il ministro della Cultura: “Noi dobbiamo dare risposte, ma con i nostri temi. Dobbiamo occuparci di tutti gli argomenti, ma ci son terreni su cui siamo più forti.
Dobbiamo essere un partito che dia protezione dalla povertà, dai cambiamenti climatici quando entra nella vita delle persone, che dia protezione alla donne cominciando dalla battaglia per la parità salariale.
Il partito per l’asilo per tutti, il partito dell’obbligo scolastico fino a 18 anni con libri gratuiti per tutti, della protezione delle periferie dal degrado. Il partito che non ti lascia solo“, ha spiegato ancora Franceschini.
“Sono terreni che gli altri lasciano completamente incustoditi. Altro che assistenzialismo – ha aggiunto – è un nostro dovere morale”.
Fase due del Governo
“Sulla base dell’esperienza di questi mesi, va avviata una vera fase due del governo. Se non inquadriamo un discorso di lungo termine” aggiunge Franceschini “la riunione per l’agenda si limiterà ad essere un elenco di cose da fare. Ci muoviamo dentro i 29 punti del programma e, dentro quello schema, il lavoro da fare è individuare i temi caratterizzanti, come Pd“.
“In un governo di coalizione che abbia un senso e una prospettiva ogni risultato è di tutti. Se devo piantare sempre la bandierina si crea una condizione di debolezza che non paga nemmeno. Quindi, togliamo questa ansia di competizione e convinciamoci che è la prospettiva che rende di tutti i risultati positivi”.
Alleanze
“Dobbiamo farli venire di qua, i cinquestelle, provare ad allargare il campo di chi condivide certi valori. Non ci si può fermare perchè dicono no a un’alleanza, perchè non capiscono, bisogna andare avanti anche quando riceviamo dei no. Sulla legge elettorale abbiamo fatto un accordo importante che ci aiuterà in questa direzione – ha proseguito il ministro -. Il sistema proporzionale con sbarramento al 5% pone vincoli meno stringenti prima delle elezioni, si può andare separati, ma poi torna il tema delle alleanze, da preparare prima delle elezioni. Si può salvare il bipolarismo e formare dei poli meno forzati dalla legge elettorale”.
“Questo governo va avanti solo se il Pd lo sente come proprio, e può essere incubatore di un’alleanza politica”, ha concluso Franceschini.
Redditodi Cittadinanza: Franceschini, correggibile ma Pd non può stare contro
"Il reddito di cittadinanza si può correggere, ma una battaglia nostra contro è difficile da capire". Così il ministro e capodelegazione Pd al governo Dario Franceschini intervenendo al seminario dem nel Reatino.
Pd: Franceschini, apertura e nuova vocazione maggioritaria
Tenere aperto rapporto con 5s e moderati non salviniani
"C'è spazio per una nuova vocazione maggioritaria del partito democratico. Il sistema elettorale proporzionale ci spingerà a essere sempre più inclusivi, ad aprire in varie direzioni - che è poi quello che ha prospettato Nicola Zingaretti -; dobbiamo tenere aperto il rapporto con M5S e con i moderati che non si riconoscono in Salvini. Cosa c'entra la Carfagna con Salvini, ad esempio?". Lo ha detto Dario Franceschini aprendo la due giorni del Pd nel Reatino.