Registrati

Privacy

Informativa ai sensi dell'art. 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. La raccolta e il trattamento dei dati sono effettuati limitatamente ai fini connessi alla gestione operativa e amministrativa del servizio. I dati sono trattati con strumenti informatici e telematici e non saranno comunicati a terzi. Il titolare del trattamento è AreaDem.
* Acconsento al trattamento dei miei dati personali
Log in

 
Registrazione al sito - Login al sito

La Lega ladrona e gli ultimi sviluppi del caso Moscopoli - di Nicola Corea

27 Luglio 2019

All’inizio furono “Buzzfeed” e “L’Espresso” ad occuparsi dell’incontro del 18 ottobre 2018 presso l'Hotel Metropol di Mosca, tra Gianluca Savoini, fedelissimo di Matteo Salvini, e altri discutibili individui, italiani e russi, per parlare di finanziamenti illegali a favore della Lega. Poi è seguita un'inchiesta della magistratura per corruzione internazionale ed è scoppiato un caso politico inquietante che coinvolge il vicepresidente del Consiglio. Nonostante i ripetuti tentativi di smentire, messi in atto da Salvini e da tutto lo stato maggiore leghista, le prove di quanto accaduto sono schiaccianti.

Il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, rifiuta di chiarire in Parlamento e continua a mentire su Savoini, uomo con cui comunicava telefonicamente con cadenza quotidiana e delle cui iniziative era perfettamente consapevole. Ciò emerge dall'esame del telefono sequestrato dalla Procura di Milano a Savoini.

Nel frattempo, il PD ha presentato al Senato una mozione di sfiducia individuale contro il leader leghista. Nel documento, i senatori Dem precisano che "appare particolarmente grave" non aver chiarito se il vicepremier leghista "sia a conoscenza o meno di possibili ingerenze di potenze straniere, con particolare riferimento allo svolgimento delle elezioni politiche nel nostro Paese e delle elezioni europee".

Salvini ha mentito ripetutamente. La prima volta è accaduto l’11 luglio scorso, escludendo la partecipazione di Savoini agli incontri bilaterali con il ministero dell’interno russo (16 luglio 2018). Circostanza già smentita dall’esistenza di una foto scattata in quell’occasione. Ma ha mentito anche una seconda volta, il 12 luglio, per liquidare l’amicizia con Savoini definito: “un vecchio amico della Statale di Milano conosciuto 25 anni fa”. Una storia che, tuttavia, contrasta con ciò che è chiaramente documentato dalla memoria delle chat whatsapp e dai tabulati del telefono sequestrato a Savoini dalla Procura di Milano.

Senza contare poi, che il 18 ottobre del 2018, il Vicepremier rientrò dalla sua trasferta a Mosca per il convegno di Confindustria Russia, permettendo che Savoini, in funzione di rappresentante della Lega - anche questo emerge dalle chat telefoniche - si sedesse ai tavoli del Metropol per discutere della fornitura di petrolio di Rosneft all’Eni. Fornitura attraverso cui veicolare un finanziamento occulto a sostegno della Lega e delle sue tesi.

Il caso non può non avere gravi conseguenze politiche. Peraltro, la vicenda sta suscitando indignazione anche in Europa, dal momento che l’influenza russa aveva interessato, in passato, diverse altre forze politiche e leader occidentali, con finalità destabilizzanti. Angela Merkel ha recentemente dichiarato che è motivo di preoccupazione che partiti orientati a destra con tendenza populista, abbiano ricevuto sostegno economico dalla Russia.


Commenta... oppure


torna su

Agenda

DoLuMaMeGiVeSa
1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30

Rassegna stampa