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Bevacqua: Verona e la insensata proposta del sito comunale in «lingua veneta»

12 Aprile 2019

 

“La notizia desta tristezza e preoccupazione: il consiglio comunale di Verona ha approvato un ordine del giorno presentato dalla Lega e che impegna a rendere disponibile il sito web del Comune in «lingua veneta». Sarebbe quantomeno il caso di entrare nel merito della differenza fra lingua e dialetto, ma non sono un linguista”. È quanto dichiara il consigliere regionale della Calabria, Mimmo Bevacqua, che così prosegue: “Si consideri anche, e questa è la ciliegina sulla torta, che durante la discussione consiliare, è stato rilevato che forse la «lingua veneta» non è sufficiente e si dovrebbe inserire il dialetto veronese. Sono lieto che i locali consiglieri PD abbiano rifiutato di partecipare alla umiliante votazione. Non esito a definirla umiliante perché umilia la storia e la cultura di una splendida città come Verona e mi spingo a ritenerla pericolosa perché esemplifica in maniera chiara i rischi che stiamo correndo a furia di rincorrere i localismi nutriti di egoismo. Intendiamoci, l’Italia è terra di mille patrie e mille dialetti; io amo il mio dialetto, sento in esso le mie radici, ma so anche che la lingua italiana è esattamente ciò che mi rende parte di una comunità nazionale, di un patrimonio storico, artistico e culturale che è il pilastro primario per saperci accomunati nella medesima entità collettiva. C’è un senso di salutare indignazione che dovrebbe cogliere di fronte a certe notizie ed io non so più se questa presa di coscienza sia ancora presente nella maggioranza dei nostri connazionali: e, se non lo è, uno dei compiti primari che si deve assumere il PD è di ribadire ad alta voce la sua vocazione nazionale ed europea, rifiutando qualsiasi compromesso che ponga in dubbio la coesione della Repubblica”. “Continuando a pigiare sul pedale del particolarismo – conclude Bevacqua - andremo a finire dritti a sbattere sul muro della reciproca incomunicabilità”.   


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