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Italia-Francia: le conseguenze dello scontro - di Nicola Corea

11 Febbraio 2019

 

Alta tensione fra Italia e Francia. E’ noto che giovedi 7 febbraio il Ministro degli Esteri francese ha richiamato l’ambasciatore in Italia, Christian Masset, affermando che “la Francia ha subìto per diversi mesi accuse ripetute, attacchi e pretese infondate”, inoltre – ha aggiunto – “le ultime interferenze sono una provocazione ulteriore e inaccettabile”. Non succedeva dal 1940, quando Roma dichiarò guerra a Parigi.

Da quando in Italia sono al governo Lega e Movimento 5 Stelle, le polemiche hanno assunto toni gravi: sulla TAV, sulla Libia e sull’immigrazione, con accuse infondate di neo-colonialismo. Martedì scorso, poi, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista hanno incontrato la fazione più estremista del movimento dei “gilet gialli”, che dichiara di volere la guerra civile in Francia e di chiedere che l’esercito prenda il controllo del paese.

Un “capolavoro” diplomatico del M5S e della Lega che ora rischia di rendere molto difficile il lavoro politico su numerosi dossier da quelli europei su economia e migranti a quelli per la stabilizzazione del Mediterraneo e per l’attuazione della road map sulla Libia. Possibili ripercussioni anche sui temi della presidenza francese del G7 che si terrà a Biarritz a fine agosto.

Già annullate le consultazioni tra i segretari generali del Ministero degli Esteri francese e italiano originariamente previsto per venerdi scorso. Immediato l’allontanamento da parte di “Air France” dalla trattativa “Alitalia”. Secondo le indiscrezioni, diffuse per primo da “Il Sole 24 Ore”, la compagnia di bandiera francese ha deciso di abbandonare il tavolo di discussione per “motivi politico-istituzionali”.

Possibili danni enormi per l'export, dal momento che la Francia è il secondo partner commerciale dell'Italia dopo la Germania. La Francia, inoltre, ha investito 60 miliardi di Euro in Italia e, dal 2017, gli scambi commerciali tra i due Paesi sono aumentati del 8,3%, superando i 76,6 miliardi di Euro. Notevole anche la presenza finanziaria dei francesi in Italia, in particolare nel settore bancario. Basti considerare che “Bnp Paribas” si è aggiudicata “Bnl” e “Crédit Agricole” controlla “Unicredit”. Poi, l’imprenditore francese Vincent Bolloré è il secondo azionista di “Mediobanca”, il primo socio di “Telecom Italia” e detiene il 28,8% di “Mediaset”. Il deterioramento delle relazioni diplomatiche potrebbe, dunque, innescare gravi conseguenze per l’economia italiana.

La crisi riguarda anche la gestione dei migranti, visto la Francia ha fatto sapere che accoglierà solo persone che hanno bisogno di protezione e non migranti economici. Potrebbe, altresì. rifiutarsi di prendere la propria quota di migranti salvati dalla “Sea Watch 3” e sbarcati in Italia dopo l’accordo con sei paesi europei per la loro distribuzione.

Sebbene il vicepremier Luigi Di Maio abbia rilasciato a “Le Monde” dichiarazioni dirette ad allentare il nervosismo diplomatico, riconoscendo la Francia come un “partner storico”, con cui va avanti una “collaborazione costante”, per adesso la tensione resta alta.

Anche il Presidente Mattarella, parlando di “tensione senza precedenti”, ha apertamente manifestato la sua preoccupazione. Il suo rapido rientro dall’Angola è un chiaro segnale di emergenza sul fronte diplomatico. Nel frattempo, lo spread risale pericolosamente.


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