"Raggi sui rifiuti e su Ama brancola nel buio. La sindaca, insieme al suo braccio destro Franco Giampaoletti, destinatario dei dossier più scottanti del Campidoglio e con la complicità dell'assessore al Bilancio hanno la responsabilità della crisi e del vuoto politico che si è determinato nell'amministrazione capitolina. Ricordo che solo pochi giorni fa, nella seduta del 15 gennaio 2019, la sindaca ha difeso e sostenuto l'assessore Montanari contro la mozione di sfiducia presentata dal Pd. Venerdì scorso, 8 febbraio, invece l'ha costretta alle dimissioni con la bocciatura del bilancio di Ama. In aula consiliare aveva usato strumentalmente il piano rifiuti dell'ex assessore, per alzare i toni della polemica contro il presidente Zingaretti. Una scelta che alla luce degli ultimi avvenimenti si è dimostrata demenziale. Si è preferito mettere da parte il buon senso, di fronte ai mediocri risultati ottenuti dall'amministrazione Raggi, per dar vita al solito improduttivo scaricabarile grillino. Dopodiché in modo repentino, la resa e la presa di distanza dall'assessore Montanari". Lo scrive in una nota il capogruppo del Pd capitolino, Giulio Pelonzi. "Nella narrazione della Raggi i cittadini della capitale avrebbero dato vita ad un ciclo virtuoso del riuso - prosegue Pelonzi - In tre anni nulla di tutto ciò è avvenuto anzi Roma è marciato con il passo dei gamberi. Non ha caso anche l'ex assessore Muraro, in una intervista ha sottolineato l'assoluta necessità per la capitale di dotarsi di un sito di stoccaggio dei rifiuti per trattare l'indifferenziato. Dopo quasi tre anni di no a tutto e con la raccolta differenziata al palo, Roma si ritrova senza impianti e con la necessità di localizzare al più presto una discarica di servizio per evitare una emergenza senza precedenti". "Anche i due impianti di compostaggio annunciati più di un anno fa da Ama, sono ancora un miraggio - afferma il capogruppo del Pd capitolino - Aver sottovalutato, per cecità ideologica, l'impiantistica e la chiusura del ciclo dei rifiuti ha comportato emergenze, ritardi, costi ingenti (la Tari più alta d'Italia) a carico dei romani e l'Ama sull'orlo del fallimento. Per l'assessore Montanari, la scelta della sindaca Raggi di bocciare i conti della società capitolina porterà l'azienda al dissesto e all'esclusione del terzo operatore italiano del settore dal trattamento dei rifiuti della capitale. Uno scenario che prefigura l'indebolimento del soggetto pubblico a favore di soggetti privati interessati alla 'monnezza più remunerativa d'Italia'. E' questo che vuole la sindaca? Domani - conclude Pelonzi - venga in aula e riferisca sulla crisi della sua giunta e sul futuro di un'azienda di quasi 10mila lavoratori che attendono di sapere quale sarà il loro futuro. Raggi dimostri coraggio una volta tanto e venga in aula''.