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Riforme, Zanda: il modello finale rende indigeribile il taglio dei parlamentari

07 Febbraio 2019

Zanda ci spiega perché il M5s e la Lega sfogliano la democrazia come un carciofo - intervista de Il Foglio



“E’ una modifica costituzionale, quindi ha dei tempi regolati dalla Costituzione. Sono necessarie due letture, un congruo intervallo, e soltanto alla fine di questo processo, che deve interessare sia la Camera sia il Senato, la modifica della Costituzione, ove i voti fossero favorevoli, avrebbe successo. Le conseguenze sarebbero gravi. Tra le modifiche richieste c’è la riduzione del numero dei parlamentari”. Lo afferma il senatore Pd Luigi Zanda che aggiunge: “Io, dal punto di vista sistemico, non sono contro per principio alla riduzione del numero dei parlamentarti ma credo che sia una misura che vada inserita in una strategia. Francamente non si capisce quale sia la strategia di Lega e 5Stelle per quel che riguarda la riforma delle Istituzioni e della Costituzione. La loro bandiera è la democrazia diretta, e questa comporta conseguenze gravi, per esempio il vincolo di mandato. E su questo punto il contratto di governo è esplicito; comporta un dominio della rete sugli organi parlamentari tradizionale, ed è la ragione per la quale sia i dirigenti sia dei 5Stelle che i dirigenti della Lega, in questi mesi, quotidianamente attaccano tutti gli organi intermedi, dal Parlamento, che è la somma il luogo della democrazia, alla stampa. Ma anche la magistratura, la Banca d’Italia, i più delicati organi della pubblica amministrazione”. “Diciamo è il cattivo, pessimo modello finale che rende indigeribili anche misure come quelle del taglio dei parlamentari – conclude Zanda – E’ un pò come se la nostra democrazia venisse considerata un ortaggio che si puo’ manipolare levando foglia dopo foglia fino a rendendolo nullo”.

Riforme, Zanda: Lega e M5S vogliono scardinare la democrazia parlamentare


“Con il risultato elettorale del 4 marzo il quadro politico si è radicalmente modificato e l’Italia è passata da una prospettiva democratica di ammodernamento delle sue istituzioni, all’annuncio di un radicale sconvolgimento della democrazia parlamentare. La riduzione dei parlamentari, presentata in tempi di riformismo democratico, è diventata dal 4 marzo una cosa diversa, una mossa preparatoria di un futuro istituzionale democraticamente molto equivoco. Futuro equivoco per l’oscurità del modello costituzionale verso cui 5 Stelle e Lega vogliono portare l’Italia. Le loro strategie costituzionali di fondo, pur così disordinate, sono tutte indirizzate a scardinare i principi della democrazia parlamentare. Basta pensare al trattamento riservato al Senato nello scorso dicembre in occasione della legge di bilancio, al vincolo di mandato previsto dal contratto di governo, alle dichiarazioni di Casaleggio, Grillo e Di Maio sul superamento della democrazia e sull’inutilità del Parlamento. C’è, infine, Gaia, un filmato del 2008 di Gianroberto Casaleggio che prevede che, dopo una lunga, devastante guerra, avremo un nuovo ordine mondiale dominato dalla rete, dove ogni uomo per esistere dovrà essere nella rete perché fuori dalla rete nessuna persona esisterà.

Tutto fa pensare che 5 Stelle e Lega abbiano scelto di trattare il Parlamento e la democrazia rappresentativa come un carciofo, spogliandolo e indebolendolo foglia dopo foglia. L’antieuropeismo, l’amicizia con leadership autoritarie, la politica migratoria, sono alcuni degli ingredienti della deriva di paura e di odio con i quali, 5 Stelle e Lega stanno cercando di cambiare, incattivendola, la natura degli italiani. È su questo sfondo di propaganda martellante fatta di disvalori e di incultura, che si inseriscono gli attacchi al Parlamento, alle aree più delicate della pubblica amministrazione, alla libera stampa, alla magistratura. Quando a una crisi economica grave si sovrappone un governo litigioso che progetta riforme pericolose, allora i guai diventano molto, molto seri”. Così il senatore del Pd Luigi Zanda durante la discussione a Palazzo Madama.










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