Per celebrare i 50 anni dalla nascita dell'IILA, l'Istituto italo latino americano, la Camera dei deputati ospita fino al 4 ottobre la mostra: "Un sogno italo-latino americano". Nell'inaugurare insieme al viceministro Mario Giro, al presidente dell'IILa Juam Mesa Zuleta e al segretario generale dell'Istituto Donato Di Santo la bellissima e ricchissima esposizione ho voluto sottolineare che qualsiasi costruzione dell'uomo, a partire dalla democrazia, può declinare se nessuno ricorda perché è stata realizzata, se nessuno se ne cura o se ne occupa Una mostra per avere contezza del percorso che si è fatto, ma soprattutto per rilanciare un Istituto che interessa l’Italia, che è interesse dell’Italia seppure non è dell’Italia, ma è nostro e di altri 20 Paesi e che 50 anni dopo la sua creazione porta avanti un’idea modernissima: costruire una politica delle idee, dei valori e della conoscenza reciproca.
Ecco il mio breve saluto.
Benvenuti a tutte e a tutti alla Camera dei deputati. Abbiamo aperto questa sala, la sala della Lupa, bellissima e ricca di storia, per ospitare la mostra che celebra i 50 anni dell’Iila, l’Istituto italo-latino americano, in una giornata molto triste in cui continuano ad arrivare le tragiche notizie del terremoto in Messico. Esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro cordoglio al popolo e alle autorità messicane.
Con questa iniziativa volevamo celebrare un percorso, rifletterci un attimo sopra.
Il presidente Luciano Violante, in un suo libro che si intitola “Democrazie senza memoria”, ci mette in guardia dal pericolo che si perda il filo di ciò che si è fatto. Le democrazie non sono un evento naturale, sono una creazione delle azioni degli uomini e possono anche declinare se nessuno se ne occupa, se nessuno le cura, se nessuno riflette. Per molte altre cose vale questo principio: non avere memoria del percorso che s’è fatto porta al rischio di perdersi per strada, di perdere la strada.
Questo è il ragionamento che s’è fatto nel costruire questa mostra. Abbiamo voluto ricostruire il perché della nascita dell’Iila, un perché lontano 50 anni, ma che ha in sé un’idea modernissima: costruire una politica delle idee, dei valori e della conoscenza reciproca tra l’Italia i paesi latino-americani e i Caraibi. Paesi diversi allora, paesi diversi a maggior ragione oggi, protagonisti insieme di un’idea positiva delle relazioni transatlantiche. Quando parliamo di relazioni transatlantiche pensiamo immediatamente al nostro alleato statunitense, ma queste sono più ampie e riguardano anche l’America Latina e i Caraibi.
Guardando queste foto, leggendo le interessantissime didascalie, sbirciando nelle teche – una mostra ricchissima – si ha contezza del percorso che si è fatto, ma soprattutto si legge il progetto di rilancio di questo Istituto che interessa l’Italia, che è interesse dell’Italia seppure non è dell’Italia, ma è nostro e di altri 20 Paesi. Per questo ringraziando i convenuti, mi auguro che da qui al 4 ottobre siano tanti siano i visitatori.