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Franco Mirabelli: Case Aler di Cusano Milanino

30 Novembre 2015

“Il Comitato degli Inquilini delle Case Aler di Cusano Milanino, in questi anni, ha svolto un ruolo importantissimo. Oggi, questo Comitato pone giustamente delle questioni urgenti e, negli anni passati, ha ottenuto anche risultati e interventi per i quartieri di Via Pedretti, Via Monte Grappa e Via Stelvio che erano in condizioni inaccettabili sia dal punto di vista delle strutture che per la qualità della vita.
Ora sarebbe sbagliato interrompere il rapporto che si era creato con il tavolo di lavoro a cui inizialmente partecipavano anche i tecnici di ALER: bisogna continuare, ci sono progetti su cui serve investire.
C’è sicuramente un problema di risorse che ostacola la realizzazione degli interventi.
Con la Legge del Parlamento sull’emergenza abitativa erano già state stanziate delle risorse.
In Legge di Stabilità sono stati stanziati 170 milioni da dare alle Regioni affinché vengano ristrutturati gli alloggi popolari vuoti per poteri riassegnare.
Un recente Consiglio dei Ministri ha messo a disposizione ulteriori 25 milioni per gli interventi strutturali sulle case popolari.
La Legge di Stabilità, inoltre, sta introducendo un’altra norma importante, volta a favorire gli interventi di ristrutturazione, che è l’estensione dell’ecobonus anche ad ALER, in modo che tutte le spese che verranno sostenute per gli interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico, possano avere il 65% di detrazione fiscale, che verrà restituito in dieci anni.
In precedenza le ALER e le altre società di Edilizia Residenziale Pubblica erano escluse da questo meccanismo, con la Legge di Stabilità si è lavorato affinché ne avessero diritto. Questo dovrebbe dare la possibilità di aumentare il numero degli interventi, riducendo i costi.
Tutto questo è un segno di attenzione da parte del Parlamento e del Governo nei confronti dell’Edilizia Residenziale Pubblica, delle periferie e dei quartieri popolari.
Mi soffermo, però, su una questione: ci sono problemi “macro” che riguardano le ristrutturazioni, ma ci sono anche problemi “micro” ugualmente importanti che riguardano l’attenzione ai bisogni degli inquilini e, in particolare, una capacità di risposta – soprattutto di fronte alle emergenze – che non può avere i tempi lunghi e la scarsa attenzione che oggi viene dedicata.
Conosco bene la crisi e le difficoltà di ALER ma non è accettabile che si risponda burocraticamente a bisogni quotidiani e contingenti come quelli di persone che in questi giorni non hanno il riscaldamento o di chi per mesi non ha potuto più aprire la porta di casa.
Ci sono questioni su cui serve dare risposte immediate. Di fronte a certi bisogni non si può pensare che ci siano certi tipi di risposte negative o addirittura che non ci siano luoghi in cui poter chiedere e ottenere soluzioni. Ne va della credibilità del settore pubblico e delle istituzioni e non è giusto che tutto ciò venga scaricato sui Comuni o sui Comitati di quartiere o sui singoli inquilini.
Servono aziende pubbliche che rimettano al centro le persone e i loro bisogni.
I conti sono importanti, però, ci sono delle priorità che vanno valutate guardando al merito delle questioni e alle condizioni di vita delle persone”.

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