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Crescita Pil e dati occupazione indicano che la strada è giusta: ma il lavoro non è finito - la newsletter di Ettore Rosato

14 Maggio 2015



LO SPUNTO
 - Nel giorno in cui l’Italia è uscita tecnicamente dalla recessione (+0,3% il PIL nel nostro I trimestre), il pensiero va ai dati diffusiieri dall’INPS sull’occupazione: anch’essi molto positivi. L’aumento dei contratti a tempo indeterminato nei primi mesi del 2015 e il saldo positivo registrato, non sono stime ma dati reali. E’ il segno che i sacrifici e il lavoro di questi anni hanno dato i loro frutti. Soprattutto sull’incremento dei contratti stabili il ruolo che hanno avuto le scelte fatte in Legge di Stabilità e Jobs Act si sono rivelate efficaci e precise. Sono dati sintomatici di una ripresa che sta arrivando, ma non sono il risultato al quale stiamo puntando, perché finché ci saranno persone – alcune mi leggono sempre – che attendono o che sono alla ricerca di un posto di lavoro, per noi la battaglia non sarà né vinta né finita. Questi dati ci indicano la strada ma non sono la nostra destinazione. Per fare ancora più occupazione, per tornare la potenza economica che siamo capaci di essere, serve più crescita. Qui il compito è nostro: perché dipende dalle riforme che dobbiamo fare e che dobbiamo avere il coraggio di portare a termine. Oggisappiamo che, se vogliamo, possiamo cambiare l’Italia. Dobbiamo farlo.         E.R.

ITALIA FUORI DALLA RECESSIONE, CRESCITA PIL 0,3% NEL I TRIMESTRE

Nel primo trimestre 2015 il PIL italiano è tornato a crescere, con un aumento del +0,3% rispetto all’ultimo trimestre del 2014. I risultati sono superiori alle attese degli analisti ed è l’aumento più alto registrato dal 2011. “Non mollo, c'è ancora molto da fare” ha commentato il premier, Matteo Renzi, manifestando comunque soddisfazione. A spingere il PIL soprattutto il balzo del +6,1% registrato nel primo trimestre 2015 nelle esportazioni italiane nei Paesi extracomunitari, con un dato record del +40% negli Stati Uniti favorito dal tasso di cambio favorevole.
PIL in crescita anche nell’Eurozona dello +0,4%, in accelerazione dopo il +0,3% del quarto trimestre 2014. I risultati per stati vedono un aumento del+0,3% per Italia e Germania, del +0,6% per la Francia e del +0,9% per la Spagna. In discesa per il secondo trimestre consecutivo il PIL in Grecia (-0,2%).
Oggi è stata la giornata in cui la Commissione UE ha reso pubbliche le raccomandazioni per l’Italia. L’Europa ha chiesto al nostro paese di emanare i decreti attuativi sul fisco, misure per rafforzare le banche, di realizzare compiutamente le riforme istituzionali, della pubblica amministrazione e per la ridurre la lunghezza dei processi. A queste indicazioni, l’UE ha raccomandato all’Italia un piano per i porti e la logistica, per la semplificazione.
“Misure importanti sono già in corso, ma restano debolezze ancora da affrontare” ha detto il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, spiegando come abbia potuto notare “la forte volontà politica delle autorità di portare avanti un’ambiziosa agenda di riforme”.

SCUOLA, RENZI "DISCUTIAMONE" E FIRMA DECRETO 4 MILIARDI IN EDILIZIA

Con lavagna e gessetto, in un video, il premier Renzi ha illustrato i cinque punti salienti della riforma scolastica, che sono “Alternanza scuola-lavoro, cultura umanistica, più soldi agli insegnanti, autonomia e continuità”.
Ha poi spiegato che la scelta di assumere, solo quest’anno, 100mila persone che avevano già acquisito il diritto all’insegnamento, è dettata dalla volontà di non fare “un’azione educativa spezzettata tra supplenti e controsupplenti. Assumendo più persone la scuola funzionerà in modo più stabile”.
Il premier ha proseguito spiegando che in questa riforma “non si parla di ferie per gli studenti, non si parla di vacanza. Non ci sono presidi Rambo. Non è vero che il Preside assume l’amico dell’amico. O che ci sono licenziamenti dopo 36 mesi”.
E ha aggiunto “quando si chiede ai ragazzi di boicottare le prove Invalsi o si minaccia il blocco degli scrutini, non si sta facendo un servizio alla scuola o a quei ragazzi. La scuola non è una delle questioni su cui si possono fare battaglie politiche. Discutiamo, parliamone, ma facciamolo sulle cose concrete, non sugli slogan ideologici”.
Renzi ha infine annunciato di essere in procinto di firmare “una circolare che porta oltre quattro miliardi di euro di nuovi investimenti per l’edilizia scolastica”. 
Intanto oggi a Palzzo Chigi sono continuati gli incontri tra Governo e mondo della scuola. Se ieri sono stati incontrati i sindacati, oggi è stata la volta delle associazioni studentesche.

PRIMO SÌ ALLA LEGGE QUADRO MISSIONI: PIÙ PROGRAMMAZIONE E NUOVO ITER

L’aula della Camera ha approvato in prima lettura la proposta di legge quadro sulla disciplina delle missioni internazionali. I favorevoli sono stati 321, gli astenuti sono stati 65, mentre non c’è stato alcun voto contrario. Tra i favorevoli anche Lega Nord, Forza Italia, Alternativa libera (ex Movimento 5 Stelle) e Fratelli d’Italia. Si sono astenuti Movimento 5 stelle e SEL. Il provvedimento passa ora al Senato.
PIÙ POTERI ALLE CAMERE. La partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali sarà deliberata dal Consiglio dei Ministri, previa comunicazione al Presidente della Repubblica (resta ferma la possibilità di convocare il Consiglio supremo di difesa). Una volta deliberate le missioni verranno comunicate alle Camere, che tempestivamente le discuteranno e, con appositi atti di indirizzo, le autorizzeranno, eventualmente definendo impegni per il governo. Lo stesso iter è previsto in caso di proroga delle missioni o di cambiamento di uno o più caratteri di una missione.
RAPPORTO DEL GOVERNO ALLE CAMERE. Entro il 31 dicembre di ogni anno il Governo presenterà alle Camere una relazione analitica sulle missioni in corso, anche per valutare la loro prosecuzione per l’anno successivo o la modifica di uno o più caratteri, precisando l’andamento di ciascuna missione e i risultati conseguiti. Con la stessa relazione, il Governo riferirà sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione.
FONDO PER LE MISSIONI INTERNAZIONALI. Le missioni saranno finanziate attraverso un Fondo ad hoc del ministero dell’Economia, la cui dotazione sarà stabilita annualmente dalla Legge di Stabilità. Le risorse destinate alle politiche di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione saranno vincolate. Saranno dei decreti del Presidente del Consiglio (DPCM) a consentire l’utilizzo delle risorse.
MISURE PER IL PERSONALE MILITARE. L’indennità di missione, in aggiunta allo stipendio, prevista per il personale partecipante alle missioni all’estero verrà calcolata sulla diaria giornaliera prevista per la località di destinazione, nella misura del 98% o nella misura intera, incrementata del 30% se il personale non usufruisce a qualsiasi titolo di vitto e alloggio gratuiti. In alternativa è prevista una indennità di impiego operativo nella misura uniforme pari al 185%. La possibilità di usufruire del canale privilegiato per l’arruolamento dei familiari delle vittime o dei militari con inabilità viene esteso a tutti i fratelli e non più ai fratelli unici superstiti.
PERIODO DI FERMA. Per le esigenze connesse con le missioni internazionali, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili e nel rispetto delle consistenze annuali previste dalle disposizioni vigenti, il periodo di ferma dei volontari in ferma prefissata di un anno potrà essere prolungato, previo consenso degli interessati, per un massimo di 6 mesi.
NORME PENALI. La proposta di legge quadro disciplina le disposizioni in materia penale, precisando che al personale che partecipa alle missioni internazionali, oltre che al personale di supporto, si applica il codice penale militare di pace. La competenza viene attribuita al tribunale militare di Roma. Il Governo avrà la facoltà di deliberare l’applicazione delle norme del codice penale militare di guerra. E’ previsto anche che non sia punibile “il militare che, nel corso delle missioni internazionali, in conformità alle direttive, alle regole di ingaggio ovvero agli ordini legittimamente impartiti, fa uso ovvero ordina di fare uso delle armi, della forza o di altro mezzo di coazione fisica, per le necessità delle operazioni militari. Quando, nel commettere uno dei fatti previsti dal primo periodo, si eccedono colposamente i limiti stabiliti dalla legge, dalle direttive, dalle regole di ingaggio o dagli ordini legittimamente impartiti, ovvero imposti dalla necessità delle operazioni militari, si applicano le disposizioni concernenti i delitti colposi se il fatto è previsto dalla legge come delitto colposo”. Vengono fatti salvi i gravi crimini di guerra, che saranno sempre punibili.
ACQUISTI PER MOTIVI DI URGENZA. Per motivi di urgenza gli stati maggiori di forza armata, il comando generale dell’Arma dei Carabinieri e il comando generale della Guardia di Finanza potranno disporre l’attivazione delle procedure d’urgenza previste dalla normativa vigente per l’acquisizione di beni e di servizi. Il Ministero della Difesa potrà ricorrere ad acquisti e a lavori da eseguire in economia, anche in deroga alle disposizioni di contabilità generale dello Stato.

MIGRANTI, EUROPA APPROVA LE QUOTE PER PAESI E CONTRASTO AI TRAFFICANTI

“Davanti a un’emergenza drammatica l’Europa ha finalmente capito l’urgenza e ha compiuto passi da gigante”, così l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea Federica Mogherini.
Tra le proposte l’aumento dei fondi destinati a Frontex, un programma temporaneo di quote al fine di redistribuire tra tutti gli Stati membri dell’Ue i richiedenti asilo già su territorio europeo e un meccanismo per l’assorbimento nell’arco di un biennio di ventimila profughi provenienti dai campi profughi mediorientali.
In preparazione ci sono anche ‘operazioni navali’ contro gli scafisti e la Mogherini ha tenuto a precisare che “Non stiamo programmando alcune operazione di terra in Libia.” Si tratta di operazioni navali che avverranno in un quadro di legalità internazionale e “per questo  - ha spiegato l’Alto Rappresentante – ne abbiamo discusso al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e per questo gli stati membri europei stanno lavorando a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza”. Mogherini ha definito “storica” la giornata odierna perché finalmente  “una responsabilità che finora è stata quasi unicamente italiana diventa europea”.


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