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Iran: Rosato, giuste le sanzioni ma ora prepariamoci alla loro revoca

26 Febbraio 2015

Attività di altri paesi sono andate avanti attraverso triangolazioni. Il commercio con l'Iran potrebbe valere mezzo punto di Pil per l'Italia. L'Iran è un paese decisivo nella lotta al terrorismo e contro il califfato dello Stato islamico



L'Italia può permettersi di fare "autocritica" perché è sempre stata "molto leale nell'applicazione delle sanzioni" contro l'Iran, "molto più leale di altri paesi anche occidentali. Questo ha molto limitato l'operatività delle nostre aziende. Oggi bisogna tener conto di questa evoluzione (l'accordo sul nucleare che sembra sempre più vicino, ndr) e prepararsi alla caduta delle sanzioni". Lo afferma in un'intervista ad Aki-Adnkronos International Ettore Rosato, vice capogruppo del 
Pd alla Camera e presidente del gruppo parlamentare di amicizia Italia-Iran, alla vigilia della visita a Teheran del ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Secondo Rosato, "oggi tutte le attività (in Iran, ndr) delle imprese italiane sono bloccate, ma molte attività di altri paesi sono andate avanti, magari con triangolazioni con paesi che non hanno aderito alle sanzioni". Anche gli Stati Uniti, sottolinea, hanno avuto una condotta diversa sull'applicazione delle sanzioni rispetto all'Italia. "Non c'è dirigente iraniano che non abbia un iPhone e la pubblicità della Coca Cola è ovunque - dichiara Rosato - Credo che sia stato giusto mettere le sanzioni, ma adesso dobbiamo essere rapidi a prepararci al momento in cui verranno tolte".

Per l'Italia il mercato iraniano è un'opportunità molto importante, soprattutto in questo momento in cui si attende una decisa ripresa economica. Rosato stima infatti che "il commercio con l'Iran potrebbe valere mezzo punto di Pil per l'Italia. In questa fase vuol dire posti di lavoro per gli italiani, soddisfazione per le nostre imprese, un grande mercato che si riapre". Ecco perché ora la visita di Gentiloni a Teheran "è assolutamente opportuna", precisa il vice capogruppo Pd, secondo cui "l'Italia può dare veramente un contributo per sciogliere le ultime resistenze anche da parte iraniana nel sottoscrivere un accordo che è nell'interesse di tutti". Ma il riavvicinamento tra Iran e Italia, testimoniato nell'ultimo periodo dalle visite a Teheran dell'ex titolare della Farnesina, Emma Bonino, e a Roma del ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, va al di là degli interessi economici e ha "motivazioni politiche", evidenzia Rosato. 

Secondo il parlamentare, la Repubblica islamica "è un paese straordinariamente importante sullo scenario del Medio Oriente e il punto di riferimento per la soluzione di moltissime controversie che sono sui suoi confini". Oltre al "reale aiuto" fornito all'Italia "nell'affrontare le questioni in Afghanistan - prosegue Rosato - l'Iran è un paese decisivo nella lotta al terrorismo e contro il califfato dello Stato islamico (Is). La loro lotta contro i terroristi dell'Is è reale, concreta e su questo punto specifico anche il dialogo con gli Usa ha dato frutti positivi". In merito infine all'operato del presidente Hassan Rohani, Rosato spiega che Teheran deve fare "molta strada in particolare sul piano dei diritti umani, ma bisogna riconoscere al governo che ha fatto dei passi avanti sul punto forse più complicato, quello del dialogo con i paesi occidentali sul fronte delle sanzioni". Un ritorno dell'Iran nella comunità internazionale è auspicabile, sottolinea Rosato. "Questa è anche una risposta di amicizia ai paesi che temono l'Iran e la sua potenza militare, e lo dico rivolto a Israele - conclude - la presenza dell'Iran nella comunità internazionale è la miglior garanzia che da quel paese non arrivino minacce". 


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