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Ferranti: iI miei colleghi sbagliano, la loro posizione è anacronistica - intervista a Donatella Ferranti de Il Secolo XIX

26 Gennaio 2015





di Alessandro Di Matteo

Donatella Ferranti, Pd, è la presidente della commissione giustizia della Camera, dunque una "politica", ma con alle spalle una lunga carriera nella magistratura. Prima pretore del lavoro, poi sostituto procuratore, quindi al Consiglio superiore della Magistratura. Le polemiche dei suoi ex colleghi contro il governo, però, non le condivide, le giudica «anacronistiche» e «un errore evidente».

La magistratura accusa il governo, Renzi parla di polemica ridicola. Cosa succede?

«Io ho assistito alla cerimonia della Cassazione e francamente non ho avvertito nessuno scontro, anzi mi sembra ci sia stata la presa d`atto di un cambiamento di percorso da parte del governo. Certamente, sono stati messi in evidenza i punti di criticità del sistema, ma senza un disconoscimento dell`azione di governo...».

Ma Maddalena paragona Renzi a Napoleone di Orwell, dice che vuol far morire di lavoro i magistrati...

«Non possiamo parlare di scontro in riferimento ad alcune frasi forti pronunciate in alcune sedi da alcuni esponenti della magistratura. Il procuratore Maddalena è persona di grande equilibrio, lo stimo, ma focalizzare le problematiche che attengono al funzionamento della giustizia sulla riduzione del periodo di ferie, mi sembra poco edificante, da parte della magistratura. Lo ritengo un errore evidente».

Ma le ferie è giusto tagliarle o no?

«Ormai è una legge approvata, tutto nasce dalla volontà del governo non di ridurre le ferie ma di razionalizzare i tempi della giustizia. Sicuramente sono d`accordo sul fatto che non c`è nessuna correlazione tra ferie dei magistrati e tempi lunghi della giustizia, questo è pacifico. Ma quando è stata approvata la legge si è anche detto che il Csm doveva emanare circolari applicative che garantissero l`esercizio effettivo del diritto delle ferie da parte dei magistrati, che lamentano a volte di doversi portare le sentenze da scrivere in vacanza. D`altro canto, da ex magistrato dico che tanti magistrati non hanno avuto la possibilità di usufruire dei 45 giorni effettivi. Ma quello che discuto è che polarizzare sul tema ferie l`inaugurazione dell`anno giudiziario sia molto riduttivo rispetto alle problematiche vere».

E perché i magistrati fanno questo che lei chiama errore?

«E` stato il tema sollevato da qualche procuratore, ma non mi pare sia stato il tema dominante delle inaugurazioni dell`anno giudiziario».

Anche l`Anm attacca, dice che quelle del governo sono "promesse mancate".

«Direi che questo voler creare una situazione di rottura mi sembra anacronistico, come volersi fermare per forza al passato. Forse c`è una sfiducia di base nei confronti della politica che non fa comprendere fino in fondo il percorso nuovo che si è avviato: si è abituati a stare sulla difensiva. Anche se, mi chiedo: in Cassazione era sempre la magistratura che parlava. Sembrano come due facce della stessa medaglia che non si guardano. Mi è sembrato molto realistico, obiettivo, il discorso del presidente della Cassazione Santacroce e del procuratore generale Ciani che hanno riconosciuto l`impegno riformatore del governo e del parlamento».

Quindi lei nega che governo e maggioranza in questi mesi non abbiano fatto abbastanza per riformare la giustizia?

«Stiamo lavorando, nessuno ha la bacchetta magica. Abbiamo affrontato il sovraffollamento carcerario, stiamo lavorando sulla corruzione, sui tempi del processo penale e civile. Da parte del governo poi c`è l`impegno di garantire il potenziamento e la riqualificazione del personale amministrativo. Non ci sono parole, ma fatti. Si sono prodotte leggi e altre sono in cantiere, come mai negli ultimi 20 anni e senza toccare l`indipendenza e l`autonomia della magistratura, ma anzi cercando di valorizzarne la professionalità».

Renzi parla di polemiche "ridicole".

«Da ciascuna parte bisogna evitare toni irriguardosi, però certi toni usati in sedi di inaugurazione dell`anno giudiziario non siano adeguati al momento storico. Alla politica suggerirei di lavorare seriamente e rigorosamente, tenendo presente i bisogni effettivi del sistema giustizia. Dall`altro lato, ai magistrati chiedo di confrontarsi in maniera costruttiva senza arroccamenti in tutte le sedi in cui sarà possibile per garantire i principi di legalità ed efficacia delle riforme».


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