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Franceschini: a Pompei si lavora, sugli scioperi si sta cambiando

21 Novembre 2014

I diritti sindacali convivano col non creare danni i turisti



"Bisogna stare attenti a non dare una rappresentazione sbagliata di Pompei: stiamo lavorando a testa bassa per rispettare i tempi per l'utilizzo dei 105 milioni dell'Unione europea, ma deve essere chiaro che poi non avremo risolto i problemi di Pompei. Ci sono decine e decine di ettari all'aperto che richiedono una manutenzione perenne e quindi sara' un cantiere di restauro sempre aperto". Lo ha detto il ministro dei Beni culturali Dario 
Franceschini, in un incontro alla Stampa estera a Roma. "Rispetto all'Action Plan firmato con il commissario Hahn - ha specificato - al 31 dicembre 2014 si prevedeva di rendicontare 2,3 milioni e ne abbiamo rendicontato 3 milioni, il valore dei progetti in corso e' fissato a 50 milioni e siamo a 46, dei 55 progetti originari 25 sono stati gia' banditi e ci sono 11 cantieri attivi per le opere. Il piano per la conoscenza e' stato chiuso e un tredicesimo sta per partire. E' un cantiere pieno di problemi: ci sono anni di ritardi, ma si sta lavorando. Ha dei risultati anche in termine di presenze turistiche in continua crescita. E' un'area archeologica di una dimensione e di un'importanza straordinaria". Anche sugli scioperi, ha proseguito Franceschini, "vorrei che non si generalizzasse: e' capitato due mattine, dalle 8.30 alle 11.30. C'e' un problema generale, serve un atteggiamento diverso di alcuni pezzi di sindacati, la consapevolezza che un museo e' un servizio pubblico. Ma mi pare che stia cambiando positivamente l'atteggiamento. Su questi temi ci sono gli occhi puntati del mondo addosso e penso che i diritti sindacali possono convivere con il fatto di non creare danni ai turisti e ai cittadini", ha concluso il ministro.


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