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Ast di Terni, storia di un Paese che deve cambiare e ripartire - La newsletter di Ettore Rosato

30 Ottobre 2014



LO SPUNTO
 - La vicenda delle acciaierie Ast di Terni di oggi, come molte altre storie analoghe in tutta Italia, ci riportano al tema della politica industriale e della competitività economica del nostro Paese. C’è un primo aspetto di riflessione che riguarda la crisi del settore siderurgico (in Europa); e un secondo che attiene ai ritardi e alle inadeguatezze italiane. Su entrambi, le leve sulle quali dobbiamo intervenire sono due: una in Europa e un a casa nostra, in Italia. Perché un’impresa scommetta e si stabilisca nel nostro Paese, dobbiamo creare condizioni vantaggiose e un tessuto infrastrutturale ed economico adeguato agli investimenti. Su questi fattori il gap italiano è considerevole: veniamo da anni di riforme mancate e di politiche poco lungimiranti. Migliorare “aspetto” è possibile ed è nostro obiettivo. Serve tempo ed impegno: per questo agire con tempestività è essenziale. Non basta una norma, ma serve un cambiamento radicale ed – aggiungo – culturale. Molto compete allo Stato, ma  anche gli imprenditori devono fare la loro parte con piani industriali di più ampio respiro e coraggiosi, come dovrebbe essere nel caso delle acciaierie di Terni.             E.R.

AST DI TERNI, GOVERNO AD AZIENDA: ALMENO UN FORNO RIMANGA A REGIME

“Non abbiamo mancato di segnalare alla Commissione europea che sicuramente c'è stato un danno nel percorso industriale di questa società e, quindi, il problema del mantenimento della siderurgia a livello europeo e della difesa del settore siderurgico non è solo un problema italiano, ma è un problema europeo, di cui dobbiamo tenere tutti conto”. Lo ha detto il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, nel corso di un'informativa alla Camera sulla Ast di Terni.
“La multinazionale tedesca ThyssenKrupp ha dichiarato perdite accumulate per oltre 900 milioni di euro e certamente questo è ascrivibile anche probabilmente ad alcune incertezze gestionali dell'ultimo triennio e probabilmente comunque anche ad una fase di mercato che, come appunto sappiamo, per quello che riguarda la siderurgia e alcuni settori specifici della siderurgia, come la parte a caldo degli acciai, è senz'altro sotto un attacco da parte di competitor extra Unione europea”.
“Il Governo si è mosso fin dall'inizio e ha lavorato tecnicamente giorno e notte per cercare un diverso piano industriale che potesse, prima di tutto, mettere realmente in evidenza il rilancio. Il Governo ha messo a disposizione dell'azienda strumenti e gruppi di persone che riuscissero a guidarla nell'utilizzo al meglio, a legislazione vigente, di quelli che sono gli strumenti per abbattere il costo dell'energia” ha spiegato il Ministro. “Quello che il Governo ancora questa mattina ha richiesto all'azienda è di valutare la possibilità di mantenere un forno a pieno regime di capacità produttiva e di mantenere il secondo forno in una condizione che sia a ciclo feriale”.
***
Sono scoppiate alcune tensioni in piazza Indipendenza tra manifestanti e forze dell’ordine: cinque feriti finiti in ospedale, tra i quali anche due sindacalisti dei metalmeccanici della CGIL. Secondo il sindacato è stata immotivata la reazione della Polizia, mentre secondo la Questura di Roma non ci sarebbe stata alcuna carica, ma solo un’azione di contenimento quando gli operai hanno cercato di sfondare il cordone per andare a occupare la stazione Termini. 

INCONTRO RENZI - COMUNI SULLA STABILITÀ: TUTTE LE SPESE SIANO ON LINE

Si è svolto questa mattina l’incontro, a Palazzo Chigi, tra il governo e l'Anci guidati da Piero Fassino. Oltre al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, erano presenti il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, il Ministro degli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, e il Sottosegretario al ministero dell'Economia, Pier Paolo Baretta.
“In prospettiva faremo una local tax al posto della miriade di tasse e tributi” ha spiegato il premier, Matteo Renzi. “Abbiamo cominciato ad aggredire la spesa centrale, presto metteremo online ogni centesimo di spesa dei ministeri” ha detto ancora Renzi, il quale ha spiegato  l'impegno del governo per ridurre i costi dei ministeri. “Il premier Matteo Renzi ha sostenuto che il contributo chiesto ai comuni è proporzionale e sopportabile alla riforma complessiva del bilancio dello Stato visto che tagliamo le tasse per 18 miliardi” ha affermato il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, al termine della riunione a Palazzo Chigi.

RIFORMA GIUSTIZIA CIVILE, RESPINTE QUESTIONI PREGIUDIZIALI AL DL

La Camera ha respinto le tre questioni pregiudiziali presentate al decreto legge sul processo civile, già approvato dal Senato. Hanno votato a favore 167 deputati, contro 277, un astenuto. Le pregiudiziali erano state presentate da Lega Nord, Forza Italia e Movimento 5 Stelle. Il decreto - in esame in commissione Giustizia – molto probabilmente non subirà modifiche durante il passaggio a Montecitorio: sono infatti circa 340 gli emendamenti presentati ma hanno tutti il parere contrario. Tra le norme un processo civile più veloce, divorzio consensuale non davanti al giudice, smaltimento dell’arretrato giudiziario. Il decreto approderà in Aula settimana prossima.

ALLARME NATO: SIGNIFICATIVA ATTIVITÀ AEREA RUSSA SU CIELI EUROPEI

La Nato ha rilevato “una significativa attività militare aerea russa nello spazio aereo europeo su Mar Baltico, Mar Nero, Mare del Nord e Oceano Atlantico che rappresentano un livello insolito di attività aerea sui cieli europei”. E’ quanto è stato scritto in una nota dell’Alleanza.
Sarebbero almeno 26 i voli militari russi intercettati dalla Nato secondo la quale molti di essi “pongono rischi all'aviazione civile perché non hanno piani di volo o non usano trasponder, quindi il controllo aereo civile non può vederli né assicurare che non interferiscano con i loro voli”.
Intanto, il sommergibile nucleare russo K-535 Yury Dolgoruky ha testato con successo il lancio del missile tattico Bulava (SLBM). Il lancio è stato eseguito nel Mare di Barents, mentre l'obiettivo è stato colpito in un poligono russo della lontana penisola di Kamciatka (estremo oriente).

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