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Puglia: Minervini disposto a raccogliere le firme per le Primarie fuori dal Pd

10 Settembre 2014



"Dipendera' dal partito, io mi sono messo a disposizione. Se questo pezzo di partito, perche' credo di interpretare larghissima parte della base del  
Pd, e questa espressione della societa' pugliese sono un contributo per migliorare e qualificare l'immagine del partito, il partito prenda pure la mia disponibilita' e mi consideri un candidato del Pd, altrimenti cercheremo le firme fuori e continueremo a fare il nostro lavoro di cambiamento. E' li' che si gioca la partita delle primarie". Cosi' l'assessore alle Politiche giovanili della Regione Puglia, Guglielmo Minervini, candidatosi alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla successione di Nichi Vendola, parlando con i giornalisti a Bari, a margine di una convention con i suoi giovani sostenitori, a proposito della questione della raccolta di firme per poter partecipare alle consultazioni del 30 novembre. Lo Statuto del partito prevede che una parte delle firme, il 35%, debba essere raccolto nell'assemblea del Pd che ieri, infatti, e stata sospesa e rinviata. L'altro candidato del Pd, il segretario regionale Michele Emiliano, ha gia' raccolto il numero di firme sufficiente.

"Il bello delle primarie - ha aggiunto - e' che le sorti non le decidono pochi segretari o pochi delegati, le decidono i cittadini pugliesi, il bel popolo del centrosinistra pugliese". Quanto all'eccesso di veleni con cui e' iniziata la battaglia delle primarie, Minervini ha detto che "ieri e anche oggi" si era preparato "un ragionamento sulla Puglia. Io continuero' per la mia strada, voglio parlare dei problemi della regione e delle straordinarie sfide che abbiamo davanti e delle energie che si possono mettere in campo". "La politica che mi piace e' questa, l'unica che voglio praticare - ha proseguito - non cedero' ad alcuna sfida che porti il terreno di confronto sulla rissa, sull'accapigliamento, sul veleno personale. Per me la politica e' una cosa sacra perche' e ' lo strumento con cui possiamo cambiare le sorti delle persone".  Lo scoglio delle firme, ha proseguito, "lo sta costruendo un pezzo del vecchio apparato del mio partito. Lo scoglio vero e' quello rappresentato dalla sfiducia, dalla disillusione, dalle condizioni di difficolta' delle persone. Ed e' su quello scoglio che vogliamo rilanciare l'idea di una buona politica e di un buon governo che puo' cambiare in meglio la vita delle persone". 


MINERVINI NON CEDE: "FIRME? FUORI DAL PD" - DA LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO


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