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Iraq. Costa, Toia, Bettini e Benifei chiedono intervento Ashton e Schulz

10 Agosto 2014

I quattro eurodeputati PD inviano un'interrogazione parlamentare urgente all’Alto Commissario e una lettera al Presidente del Parlamento Europeo


Un forte pronunciamento del Parlamento Europeo contro le violenze in corso ad opera di ISIS in Iraq e un intervento dell'Alto Rappresentante per la Politica Esteria UE  per  adottare misure di protezione e sostegno umanitari alle minoranze, richiamare la comunità internazionale al coordinamento degli sforzi e sollecitare all'Aja un mandato di cattura internazionale per il leader jihadista Abu Bakr Baghdadi. 

Queste le principali richieste inoltrate con urgenza oggi dai deputati PD Silvia Costa, Patrizia Toia, Goffredo Bettini  e Brando Benifei e all'Alto Commissario Catherine Ashton e al presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz. 

"Siamo ormai di fronte ad una vera catastrofe umanitaria,  con oltre 200mila a persone in fuga dal Nord dell’Iraq - hanno spiegato i quattro eurodeputati  –persecuzioni, esecuzioni di massa a atrocità contro le comunità cristiane e altre minoranze in transito verso il Kurdistan e la Turchia". 

“In questi ultimi 11 anni –  ha detto Costa - sono fuggiti dall’Iraq oltre due terzi dei 2 milioni e mezzo dei componenti la  comunità cristiana per l’impossibilità di praticare la loro fede e per le continue minacce divenute persecuzioni ed esecuzioni di civili e religiosi. Le case dei cristiani sono marchiate, le chiese distrutte come anche le moschee sufite: violenze di fronte alle quali abbiamo il dovere di agire”. 

Atrocità confermate dai ripetuti appelli di questi giorni, come quelli della Croce Rossa internazionale, dell’arcivescovo caldeo di Kirkuk Sulavamanivah, dell’inviato dell’ONU a Baghdad, Nickolay Mladenov, dell’UNICEF, l’OIM, dell’UNHCR e di  Medici Senza Frontiere, che ha lanciato l’allarme medico-sanitario conseguente il bombardamento degli ospedali. 

Voci cui si è unita quella di Papa Francesco e dell’ayatollah Ali al Sistani, massima autorità religiosta irachena. 

"Alla luce di tutto questo e dell'autoproclamazione del Califfato islamico che mira a estendere lo Stato islamico da Aleppo in Siria all’Iraq  e che si esprime anche nella  volontà di applicare le regole della Sharia,in particolare nei confronti delle donne,  come per l'annunciato obbligo di infibulazione delle ragazze  delle zone occupate - ha detto Silvia Costa - chiediamo un forte pronunciamento del Parlamento Europeo e al Commissario Ashton di richiedere la convocazione del Consiglio di sicurezza dell'ONU per la protezione delle popolazioni attraverso una forza di interposizione delle Nazioni Unite e di inviare un rappresentante UE nell'area per concordare le modalità e le forme di sostegno e protezione" .

“Ma vanno anche coordinati gli sforzi politici e diplomatici internazionali – hanno specificato Costa, Toia, Bettini e Benifei  -  e sollecitato l'intervento della Corte Penale dell'Aja perchè venga emanato un mandato di cattura contro Abu Bakr Baghdadi, già detenuto in Iraq durante il protettorato americano per crimini di guerra e contro l’umanità e poi rilasciato dal Governo Maliki".

"Infine - hanno concluso -  chiediamo al Commissario di invitare la Lega araba  a prendere posizione rispetto ai miliziani jihadisti in Iraq e a pronunciarsi con una condanna contro i crimini e le violazioni dei diritti umani da loro perpetrati”.

 


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