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Primo sì alla riforma costituzionale, il tassello più importante - La newsletter di Ettore Rosato

09 Agosto 2014




E' online Luglio alla CameraClicca qui per sfogliare il pdf





LO SPUNTO - Ci attende ancora un grande lavoro sulle riforme e sull’economia. Oggi abbiamo raggiunto un traguardo importante, peraltro nei tempi stabiliti: il Senato ha approvato il disegno di riforma costituzionale, il tassello più importante e più delicato. Ma è una strada tutta in salita quella che abbiamo davanti: se, da un lato, è stato fatto già molto in materia di semplificazione e rilancio dell’economia, dopo questa breve pausa estiva, alla ripresa dei lavori, ci attendono altri provvedimenti chiave come la legge delega sul lavoro e sulla Pubblica Amministrazione. Le riforme sono l’unico antidoto alla crisi economica. Sulla nostra capacità di ripartire pesano ostacoli strutturali che altri paesi non hanno, e per questo è importante cambiare l’Italia ed investire. Anche l’Europa deve fare lo stesso, bizantina ed intrappolata in nazionalismi deve comprendere il segnale che i cittadini le hanno inviato con il voto di maggio. Serve una dimensione sociale che guardi ai drammi della disoccupazione e all’emergenza umanitaria del Mediterraneo, e non si volti dall’altra parte. Serve un'Europa che sappia esercitare anche quel ruolo che le spetterebbe naturalmente in politica estera, e contribuisca a risolvere le crisi che, da Gaza all’Iraq, dalla Libia all’Ucraina, infiammano i nostri confini. E' per questo che in Europa e in Italia serve andare avanti con convinzione, con coraggio, con determinazione, con la consapevolezza che non c'è più tempo da perdere. Ogni giorno ce lo ricordano non le cifre del Pil, ma i volti di chi cerca lavoro e sicurezze.                   E.R.

PRIMO SÌ DEL SENATO ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE 

Il Senato ha approvato con 183 Sì, nessun contrario e 4 astenuti la riforma costituzionale. Lega Nord, Gal, Sel e Movimento 5 Stelle hanno deciso di non partecipare al voto. Roberto Calderoli, relatore assieme ad Anna Finocchiaro, in dissenso dal suo gruppo ha annunciato il suo voto di astensione.
“Ci vorrà tempo, sarà difficile, ci saranno intoppi. Ma nessuno potrà più fermare il cambiamento iniziato oggi #italiariparte #lavoltabuona” ha commentato il premier Matteo Renzi a pochi muniti dall'approvazione del disegno di legge sulle riforme al Senato.
Il Ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, ha rimarcato il rispetto dell’impegno di approvare il provvedimento entro la sospensione feriale “e questo è stato possibile grazie al lavoro dei senatori e di tutta la struttura del Senato. Anche nei momenti più complicati - ha sottolineato - non è venuta meno la determinazione”. Il Ministro ha anche ringraziato il Presidente del Senato, Pietro Grasso, che “ha svolto il suo ruolo in modo equilibrato”.

ECCO LE NOVITÀ DELLA RIFORMA: TITOLO V, NUOVO SENATO E LEGGI VELOCI

Ecco le principali novità:
NUOVO SENATO. Sarà composto da 100 senatori di cui 95 eletti dai Consigli regionali e 5 nominati dal Presidente della Repubblica. Il Presidente della Repubblica nominerà 5 senatori scegliendo tra “i cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Tali senatori dureranno in carica sette anni e non potranno essere nuovamente nominati”. Introdotta anche la distinzione di ruolo tra deputati e senatori, i primi infatti continueranno a “rappresentare la Nazione”, i secondi invece rappresentano “le istituzioni territoriali”.
FINE DEL BICAMERALISMO PERFETTO. Ciascun disegno di legge, una volta approvato dalla Camera dei deputati, è immediatamente trasmesso al Senato delle Autonomie, il quale, entro 10 giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo. Nei 30 giorni successivi, il Senato delle Autonomie può deliberare proposte di modificazione del testo, sulle quali la Camera si pronuncia in via definitiva. La nuova Costituzione limita alla Camera dei deputati la competenza a conferire la delega legislativa e prevede che alla medesima Camera siano presentati per la conversione in legge i provvedimenti d'urgenza adottati dal Governo. Lo stesso articolo stabilisce limiti specifici alla decretazione d'urgenza e che i decreti debbano recare misure di immediata applicazione e di contenuto specifico, omogeneo e corrispondente al titolo In ragione della nuova configurazione del Senato delle Autonomie quale organo permanente i cui membri si rinnovano di volta in volta in base ai mandati ricevuti nelle istituzioni territoriali alle quali appartengono, il potere di scioglimento del Presidente della Repubblica è riferito alla sola Camera dei deputati. Qualora il Capo dello Stato sia impossibilitato a svolgere le sue funzioni, viene sostituito non più dal Presidente del Senato, bensì dal Presidente della Camera. Solo la Camera dei deputati sia titolare del rapporto di fiducia con il Governo.
NUOVO PROCESSO LEGISLATIVO. Il Governo potrà chiedere alla Camera dei deputati di deliberare che un disegno di legge, indicato come essenziale per l'attuazione del programma di governo, sia iscritto con priorità all'ordine del giorno e sottoposto alla votazione finale entro sessanta giorni dalla richiesta. Decorso il termine, il testo proposto o accolto dal Governo, su sua richiesta, è posto in votazione, senza modifiche, articolo per articolo e con votazione finale. L'iter privilegiato non può intervenire su disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale, per quelli di delegazione legislativa, per quelli di conversione in legge di decreti, per quelli di autorizzazione a ratificare trattati internazionali e per quelli di approvazione di bilanci e consuntivi. Niente corsia preferenziale nemmeno per i disegni di legge che intervengono su materie che restano di competenza anche del Senato.
IL NUOVO TITOLO V. Cancellata la potestà concorrente tra Stato e Regioni. Tra le nuove competenze statali compaiono: il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, le norme generali sul procedimento amministrativo e sulla disciplina giuridica del lavoro alle dipendenze delle Pubblica amministrazione, la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionali dell'energia, le infrastrutture strategiche e le grandi reti di trasporto e di navigazione d'interesse nazionale.
“Spetta alle Regioni - dispone inoltre il nuovo art. 117 della Costituzione - la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia o funzione non espressamente riservata alla legislazione esclusiva dello Stato”.
REFERENDUM. Rimangono 500 mila le firme necessarie per poter presentare i referendum, ma viene introdotto un doppio quorum. Serve il 50 per cento più uno dei votanti aventi diritto perché il referendum sia valido, ma se invece le firme raccolte sono state 800 mila, il referendum è valido qualora partecipino alla votazione “la maggioranza dei votanti alle ultime elezioni della Camera dei deputati e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi”. Per la prima volta entra in Costituzione la possibilità di indire un referendum propositivo e di indirizzo, nonché di altre forme di consultazione, anche delle formazioni sociali.
CNEL E PROVINCE. Il Senato ha approvato l'articolo 27 della riforma costituzionale che abrogando l'articolo 99 della Costituzione, ha abolito il Cnel, e l'articolo 28, che ha soppresso dall'art. 114 della Carta l'indicazione delle province come parte dell'articolazione territoriale della Repubblica.
GIUDIZIO PREVENTIVO COSTITUZIONALITA’ PER LEGGI ELETTORALI. E’ previsto un giudizio preventivo di costituzionalità delle leggi elettorali da parte della Corte Costituzionale.

RENZI: L'ITALIA NON È FINITA, CONCORDE CON DRAGHI SULLE RIFORME

“Non falliremo, è un'ipotesi che non esiste, con buona pace dei gufi e degli sciacalli l'Italia non è finita”. A dirlo è stato il premier Matteo Renzi parlando della crescita economica e delle riforme. Renzi ha detto di voler puntare ad “amalgamare la squadra e accelerare le riforme, concorde con il presidente della Bce Mario Draghi che dobbiamo rimettere in ordine l'Italia”.
Alla scuola il premier ha assicurato un miliardo per il prossimo anno. Le risorse? Con la spending, per ora solo “iniziata ma non ancora abbastanza”, si cercheranno 16 miliardi, ampiamente sufficienti per restare nei parametri Ue.

ALITALIA E ETIHAD, FIRMATO L'ACCORDO TRA LE DUE COMPAGNIE

L'Amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio, e il Ceo di Etihad, James Hogan, hanno firmato il contratto dell'accordo tra le due compagnie. L'accordo è subordinato all'approvazione da parte delle autorità europee. L'investimento di Etihad in Alitalia è di 1,758 miliardi di euro per ristrutturare la compagnia italiana.
“Alitalia è adatta ad essere nostro partner ma dal punto di vista finanziario non funziona bene: non ci sono ricette semplici, noi abbiamo un piano triennale per tornare alla redditività. Vogliamo costruire e crescere insieme” ha detto il Ceo di Etihad, James Hoagn: “non vogliamo eliminare quello che c'è ma stabilizzare l'azienda”.

URSUS, IL MINISTERO PROPONE UN TAVOLO ISTITUZIONALE SUGLI INTERVENTI

La tutela e la valorizzazione dell'Ursus sono tra gli interessi del Governo, che si è detto, in una risposta ad una mia interrogazione, disponibile a organizzare un tavolo di lavoro tra le istituzioni interessate per valutare gli interventi, la fattibilità e le risorse necessarie per assicurare la salvaguardia del pontone-gru galleggiante.
Il ministero dei Beni culturali ha ribadito l'interesse del Governo per l'Ursus, indicando anche nuove strade per finanziarne la manutenzione. Se, infatti, il Comune di Trieste assumesse gratuitamente la proprietà dell'Ursus, che diventerebbe così un bene culturale pubblico,
potrebbe usufruire di una serie di nuove agevolazioni fiscali. Passaggio tra l'altro già previsto con l'approvazione di uno specifico ordine del giorno in Consiglio comunale nel 2012. L'articolo 1 del decreto legge 97/2013 ha introdotto, infatti, rilevanti agevolazioni fiscali per le erogazioni liberali in denaro per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici. 

VIA LIBERA AL DECRETO CONTRO LA VIOLENZA NEGLI STADI

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge contro la violenza negli Stadi. “L'obiettivo del decreto è quello di restituire il pallone agli italiani e far giocare metaforicamente i bambini” ha detto il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nella conferenza stampa. “Con il decreto approvato oggi dal Consiglio dei Ministri contro la violenza negli stadi abbiamo voluto dire che lo Stato ha perso la pazienza con chi vuole rovinare il calcio e non accetterà più che facinorosi potranno avvicinarsi allo stadio”. “Le misure previste nel decreto Stadi non allontanano la gente ma consentono di potere godere dello stadio in piena sicurezza” ha sottolineato il sottosegretario, Graziano Delrio. “Le società sono state chiamate a segmentare gli stadi, abbiamo chiesto alle società uno sforzo per mettere a norma gli impianti” ha detto Alfano che ha poi anticipato alcune misure del provvedimento: Daspo di gruppo e arresto differito per episodi di odio razziale.

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