''Non ci si puo' permettere di avere una seconda Somalia alle porte di casa. Siamo quindi impegnati pancia a terra e 24 ore su 24 affinche' la Libia abbia un governo, e un governo che sia capace di essere interlocutore della comunita' internazionale. Per questo rimaniamo li'. Lo ha detto il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli a margine della presentazione del Rapporto sullo Sviluppo umano 2014 del Undp alla Farnesina. ''Il fatto che l'Italia resti di fatto fra gli unici Paesi che tengono aperta la propria rappresentanza diplomatica non e' un atto di solidario eroismo'', ha proseguito Pistelli, ''e' una considerazione sul ruolo che l'Italia puo' e deve ricoprire in quel Paese''. L'Italia, ricorda, ha un'attenzione particolare diversa da altri. ''Abbiamo un numero ancora considerevole di italiani e italo-libici che non hanno nessuna intenzione di lasciare la Libia e che hanno bisogno di una copertura della nostra sede'', ha poi affermato. La diplomazia italiana, aggiunge, si sta muovendo ''affinche', malgrado tutto, il nuovo Parlamento possa insediarsi entro il 4 agosto''. Peraltro, dice, ''la domanda da porsi e': chi parla con i nuovi interlocutori sul campo se tutti vanno via?''. L'Italia, ha concluso, ''sta compiendo uno sforzo faticoso di presenza ma anche di ascolto e di conciliazione fra le parti. Non possiamo permetterci di girarci dall'altra parte''.