L'editoriale di Ettore Rosato
E' stata un'importante settimana, questa che andiamo a chiudere: importante per il Partito Democratico e per il Paese. Martedì sera infatti il Consiglio dei Ministri ha varato la nuova legge di stabilità, riuscendo a darle dei contenuti che la pongono in controtendenza rispetto alle finanziarie degli ultimi anni: per la prima volta, infatti, si tratta di una manovra che non prevede un aumento delle tasse e tagli alle politiche sociali. Quasi una rivoluzione, potremmo dire, date le politiche di rigore e austerità adottate finora. Poca cosa se guardata senza avere in mente i veri conti dello Stato. Fin da subito si interverrà per la riduzione del costo del lavoro, e in prospettiva si ridurranno le imposte di un punto percentuale entro il 2016. Il tutto senza rinunciare agli obiettivi di finanza pubblica europei, ed anzi confermando il pareggio di bilancio il prossimo anno e un rapporto deficit/Pil al 2,5%- Tutto come volevamo? Certamente no, ma questo è il primo passo, e i passaggi parlamentari serviranno per migliorarla.
Ieri, il nostro premier è stato in visita al Presidente Obama che ha avuto modo di esprimere soddisfazione per il percorso avviato dall'Italia. E' una inversione di tendenza anche questa: Enrico Letta ha restituito alla politica del nostro Paese la credibilità e autorevolezza internazionale che le erano mancate negli ultimi anni.
E intanto con la presentazione ufficiale dei candidati, siamo entrati nel vivo del nostro Congresso. Matteo Renzi, ha aperto la sua campagna a Bari, parlando di meritocrazia, apertura dei nostri circoli all’esterno, coraggio di cambiare le regole e la burocrazia che stritolano l’Italia. E anche il Pd ha bisogno della sua rivoluzione, con innovazione e un nuovo modo di stare e lavorare insieme. Perché solo un partito coeso e forte può lavorare per un Paese coeso e forte.
@Ettore_Rosato