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Verita' contro illusione per far ripartire l'Italia

18 Gennaio 2013

L'editoriale di Marina Sereni

 

Ha fatto proprio bene Bersani ieri, davanti alla bella platea di ragazze e ragazzi candidati ed elettori al primo voto, a dire che il Pd farà testardamente una campagna elettorale dicendo parole di verità e mettendo al centro l'Italia e gli Italiani, a cominciare da chi soffre di più i colpi della crisi.

Eh si', perché in questo avvio di campagna elettorale i messaggi politici che arrivano ai cittadini hanno del surreale: da un lato  Berlusconi e la Lega si presentano davanti alle telecamere come fossero stati all'opposizione negli ultimi dieci anni, mentre dall'altro opinionisti e commentatori tutti li' a parlare di numeri, alleanze, patti più o meno espliciti tra gli schieramenti in campo.... E intanto il leader del M5S Beppe Grillo riparte con il suo tour all'insegna del "tutti a casa", lanciando improbabili proposte, raccogliendo (e alimentando) malessere e antipolitica.

A costo di andare ancora un po' controcorrente - come abbiamo fatto prima con le primarie e poi scegliendo di non mettere il nome del nostro leader sul simbolo - dobbiamo fare uno sforzo straordinario per discutere di temi concreti, per ascoltare i problemi dei cittadini, dei lavoratori e delle aziende, per raccogliere le idee e le domande che vengono dai territori, per spiegare le nostre proposte e le linee del nostro progetto, dicendo parole di verità, ricordando ogni volta come siamo arrivati qui.

Non e' possibile che la destra - forte di molti mezzi finanziari e di comunicazione - possa nuovamente distorcere la realtà al punto da produrre l'effetto di una grande amnesia collettiva. Non ce lo possiamo permettere. L'Italia ce la può fare, può ripartire ma non dalle bugie e dalle illusioni! Non e' degno di guidare il Paese chi, a destra come a sinistra, promette soluzioni semplici ad una crisi drammaticamente difficile e dura. Molto dipende da noi, da come sapremo parlare ai cittadini, all'insieme della società italiana.

Nel frullatore mediatico di questi giorni tutti si impegnano a togliere le tasse. Soltanto Bersani ha avuto il coraggio e l'onesta' di dire che si potrà ridurre la pressione fiscale ma solo gradualmente e che - per quanto ci riguarda - la priorità va data ai redditi medio-bassi, ai redditi da lavoro e da impresa. Tutti oggi criticano il "redditometro" ma solo noi abbiamo nel tempo proposto modalità diverse e più efficaci di contrasto all'evasione fiscale, fondate sulla tracciabilita' dei pagamenti e sull'intreccio di tutte le banche dati disponibili. D'altra parte, senza aggredire strutturalmente l'evasione fiscale, anche con un'azione di forte semplificazione del sistema della tassazione verso imprese e cittadini, non ha alcun senso parlare di riduzione delle tasse.

E ancora, mentre sembra che l'unico problema degli Italiani siano le tasse - che hanno indubbiamente raggiunto un limite invalicabile e che, ricordiamolo sempre, sono cresciute di oltre 4 punti durante il Governo Berlusconi - nessuno parla dell'urgenza di tornare ad investire sulla scuola, sui servizi alle persone e alle famiglie, e della necessita' di creare lavoro per dare un futuro ai giovani. Credo che nelle prossime settimane il Pd e il centrosinistra dovranno accendere i riflettori su tutto questo e anche avanzare proposte emblematiche, che diano il senso di ciò che faremo concretamente se gli elettori ci daranno la responsabilità di governare il Paese. Certo questo e' un tema non solo nazionale: sarebbe di grande importanza se in Europa si decidesse di escludere dal Patto di Stabilita' le risorse per finanziare un grande piano di investimenti per l'ambiente e il territorio, per la cultura e per la formazione. E noi, insieme ai Democratici e Progressisti europei, ci stiamo battendo e ci batteremo perché' questa svolta avvenga davvero.

Abbiamo mobilitato milioni di persone per le primarie e abbiamo dimostrato che, nonostante i nostri limiti e le imperfezioni, siamo un partito vero, un'organizzazione di uomini e donne che si uniscono intorno ad un progetto di cambiamento, ad un'idea dell'Italia, dell'Europa e del mondo. Abbiamo leader non padroni, abbiamo fatto della democrazia, della partecipazione e della trasparenza non delle parole ma una pratica concreta. Questa e' la nostra forza in questa campagna elettorale. La battaglia vera viene ora e a chi si propone con slogan e parole d'ordine magari accattivanti noi dobbiamo opporre un ragionamento e una proposta concreta. E' più difficile fare campagna così ma e' anche l'unico modo per poter poi dopo davvero governare e fare le riforme.  


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