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Marina Sereni: "PD e PDL alternativi nel 2013, non cadere nell'ultima trappola del signor B."

02 Marzo 2012

 


 

Mentre il Parlamento sta per licenziare i decreti su liberalizzazioni e semplificazioni, che se non rappresentano la "rivoluzione liberale" necessaria aprono indubbiamente il cantiere per modernizzare il sistema Italia, il Governo, con il nostro sostegno, e' impegnato a cercare risorse per la riforma degli ammortizzatori sociali, ha anticipato le linee di una nuova delega fiscale per cercare di alleggerire il carico su redditi da lavoro e da impresa, sta studiando misure per lo sviluppo di cui e' evidente l'urgenza assoluta, sta gestendo la difficile situazione delle manifestazioni No-Tav...

In questo quadro arriva da Bruxelles la dichiarazione di Berlusconi che dalla riunione del Ppe ci fa sapere che lui andrebbe volentieri alle elezioni con una alleanza Pdl, Pd, Terzo Polo.

Il Cavaliere vede i sondaggi e coglie innanzi tutto due dati macroscopici: il Pdl in caduta libera e l'apprezzamento molto alto per Monti. La sua uscita sembra, più che una vera proposta politica, la mossa di un leader in difficoltà che sta cercando di acquisire, almeno di riflesso, un po' dei meriti che i cittadini riconoscono a Monti. Magari anche con la speranza di allontanare il momento della successione e di creare scompiglio nel Pd. Per questo hanno fatto benissimo Bersani e Franceschini a rispondere subito e con nettezza: Pd e Pdl sono alternativi, alle elezioni del 2013 presenteremo agli elettori proposte e visioni diverse come e' fisiologico in una moderna democrazia. Ciò non significa tornare al bipolarismo muscolare e litigioso che abbiamo conosciuto sin qui. Il Governo Monti ha anche l'indubbio merito di portarci fuori dalla contrapposizione frontale, su cui vorrei ricordare Berlusconi e' allegramente vissuto per molti anni, che ha reso impossibile fare delle vere riforme in questo Paese. Pero' sarebbe assolutamente sbagliato lasciar passare l'idea che non ci siano più differenze, che ora si siano miracolosamente create le condizioni per un'ammucchiata indistinta. L'ultima cosa che possiamo fare, se vogliamo riformare il sistema politico italiano e ridare fiducia ai cittadini verso i partiti e le istituzioni, e' mandare all'opinione pubblica un messaggio opaco, pasticciato, di conservazione dei partiti cosi' come sono. Tanto più se mettiamo nel conto che si possa cambiare la legge elettorale andando verso un sistema più proporzionale.

Se poi vogliamo aiutare davvero il Governo Monti ad impostare riforme condivise e profonde in questa breve stagione, l'ultima cosa che dobbiamo fare e' giocare con gli scenari futuri come fossimo su "second life"...

Ogni giorno che passa diventa più evidente che il Pd ha la "stoffa", le idee, le persone, i riferimenti ideali, per essere un partito riformista moderno, capace di contribuire ad una stagione di rinascita dell'Italia. A condizione di attraversare questa fase positiva e complessa uniti, con l'assillo di qualificare sempre di più la nostra proposta programmatica, mantenendo l'ambizione del progetto per cui siamo nati, e di dare al partito un'organizzazione aperta e rinnovata.

 


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