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IL PRESTITO FORZOSO

Commento al post lasciato il giorno 20/11/2011 da lorenzo

Penso che per risanare il debito pubblico del nostro Paese si debba da un lato applicare una politica di rigore combattendo l'evasione fiscale, magari reintroducendo l'ICI sulla prima casa, incrementando di 2 punti l'IVA, posticipando il pensionamento, ma credo che queste misure da sole non bastino. Per giungere a risultati rapidi bisogna adottare gli stessi criteri del Giappone che avendo un pil di 2.900 miliardi di euro ed un rapporto deficit/pil del 227% riesce a gestire, senza eccessive preoccupazioni, il suo immenso debito pubblico. In che modo? Chiamando i propri cittadini a finanziare a tassi d'interesse molto vicini allo zero i propri debiti. Non credo che il Giappone dia la sensazione di essere incapace di gestire i propri conti! Certo, noi abbiamo vincoli stringenti con la UE che ci impongono il pareggio di bilancio entro il 2013. Siamo chiamati al pieno rispetto dei parametri di Maastricht, ma con la speculazione che morde e tassi d'interesse così elevati sui titoli di stato, tutto diventa più complesso e difficile da raggiungere. Mi permetto di ricordare che nel lontano 1976 in piena crisi economica, il governo Andreotti varò la legge n. 797/76 con la quale a partire dal febbraio '77, gli incrementi della contingenza, vennero corrisposti mediante BTP al portatore. Perché non ripetere quella positiva esperienza dando come controvalore Btp, allo stesso tasso d'interesse dei bund tedeschi? Si potrebbe partire da un reddito familiare annuo netto di 30.000 euro e poi, per redditi più elevati, incrementare progressivamente le trattenute. Con questo sistema immediamente si potrebbero rimediare 5 - 6 miliardi al mese e si taglierebbero fuori tutti gli speculatori italiani ed esteri e le banche riprenderebbero a svolgere la funzione esclusiva di raccolta fondi per investimenti e sviluppo. Nel breve termine di 12 mesi si tornerebbe alla normalità senza gravare eccessivamente sempre sugli stessi cittadini a basso e medio reddito.


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