"Non si può discutere di riforme se su altri terreni come l'autonomia differenziata vanno avanti come un treno e con forzature che escludono il Parlamento e il rapporto con le Regioni". Così alla Stampa la capogruppo Pd alla Camera Chiara Braga, dopo il summit con Meloni. "Ha parlato di elezione diretta del premier o del presidente della Repubblica e noi le abbiamo ribadito la nostra contrarietà". "Non siamo favorevoli - dice ancora - a un ridimensionamento della istituzione del presidente della Repubblica, per sostituirlo con un modello di uomo o donna sola al comando. Siamo favorevoli a un sistema elettorale che avvicini il rapporto tra eletti ed elettori, la sfiducia costruttiva, una limitazione della decretazione di urgenza e un ruolo rafforzato del Parlamento". Se il Terzo Polo sosterrà l'elezione diretta del premier "sarà responsabilità di governo e maggioranza andare avanti solo con una parte della minoranza, noi abbiamo detto che siamo contrari a modelli tipo 'sindaco d'Italia'. Legare la nomina del premier non all'indicazione del presidente della Repubblica produce un riflesso negativo anche nel rapporto col Parlamento, che avrebbe un rapporto molto subordinato alle decisioni che discendono dal premier". Una soluzione doppiamente sbagliata sarebbe dunque quella di ridurre le prerogative del ruolo del Quirinale e una mortificazione del Parlamento".