La cultura e' per definizione la base del soft power italiano. "Negli ultimi anni, l'impegno del nostro Paese su questo versante e' stato ambizioso e concreto: dalla Conferenza internazionale dei ministri della Cultura a Expo Milano nel 2015, alla Ministeriale Cultura durante la Presidenza italiana G7 del 2017 e quella del G20 di Roma nel luglio 2021, fino all'ultima Conferenza dei ministri della Cultura del Mediterraneo tenutasi a Napoli lo scorso giugno". E' quanto ha dichiarato il ministro Dario Franceschini, intervenendo alla Soft Power Conference organizzata da Francesco Rutelli, presidente di Anica e del Soft Power Club, nella sede della Fondazione Cini, all'isola veneziana di San Giorgio.
"La missione di grande attualita' e rilievo che si e' dato il Soft Power Group risulta fondamentale in particolar modo in questi giorni di difficolta' e tensioni internazionali. Partire dalla cultura aiuta a costruire ponti invece che alzare muri o scavare trincee, significa produrre speranza e visioni", ha sottolineato Franceschini, che ha aggiunto: "Anche grazie a questo lavoro, l'Italia e' oggi riconosciuta come una guida nello scenario internazionale della collaborazione culturale. Un ruolo che l'intero sistema culturale italiano, non solo il governo, si e' conquistato sul campo, dimostrando in tutti i settori grande capacita' di dialogo e di ascolto. La 79ma Mostra internazionale d'Arte cinematografica della Biennale di Venezia, che aprira' domani, cosi' come la Biennale di Arte e quella di Architettura sono grandi esempi di Soft Power che ci permettono, ogni anno, di stringere e rafforzare rapporti culturali con Paesi strategici dai quali passano i grandi temi dell'agenda internazionale, dall'Asia al Medio Oriente all'Africa all'Emisfero occidentale".